Alla Regione la delega sulla giustizia È arrivato il via libera del governo
A partire dal 1 gennaio, il personale amministrativo e organizzativo della giustizia, con esclusione di magistratura e dirigenti, passerà alla Regione Trentino-Alto Adige, che potrà poi subdelegare le funzioni alle province di Bolzano e Trento. La relativa norma di attuazione dello Statuto di autonomia è stata approvata dal consiglio dei ministri, nel corso di una riunione alla quale ha partecipato anche il governatore altoatesino Arno Kompatscher.
«Si tratta della dodicesima norma di attuazione approvata nel corso di questa legislatura - commenta Kompatscher - un risultato davvero soddisfacente per il quale dobbiamo ringraziare sia i membri della Commissione, sia i parlamentari altoatesini a Roma». L’accordo riguarda circa 400 lavoratori, e la Regione, ovvero le due Province, dovrà farsi carico anche dei costi di manutenzione e gestione degli immobili, nonchè della fornitura di attrezzature e arredi. «Per quanto riguarda i Tribunali di Bolzano, Trento e Rovereto - sottolineano i due presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi - si parla di una cifra che si aggira attorno ai 20 milioni di euro l’anno, che rientra nell’ambito del contributo delle due province autonome al risanamento del debito pubblico». Secondo il governatore, infine, la delega di funzioni contribuirà «a rendere più efficiente l’organizzazione e l’amministrazione della giustizia, a migliorare le condizioni di lavoro del personale, e dunque a fornire un servizio di qualità più elevata».
«L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della norma di attuazione dello Statuto in materia di amministrazione della giustizia costituisce una ottima notizia per l’autonomia del Trentino Alto Adige e anche per il nostro Paese. La nostra autonomia ne esce certamente responsabilizzata ma anche rafforzata», afferma il presidente della Commissione dei Dodici, Lorenzo Dellai.
«Per la prima volta lo Stato - sottolinea Dellai - delega una parte rilevante delle funzioni operative e amministrative in un settore per definizione considerato di assoluta riserva statale. Si tratta di un passaggio di valenza istituzionale straordinaria, destinato a segnare un ciclo di possibile futura ulteriore innovazione». «La Commissione dei Dodici, su input della Regione e delle due Province - aggiunge Dellai - si è impegnata moltissimo per questa norma, che più volte ha subito modifiche e affinamenti tecnici e che ora, finalmente, diventa operativa».