Taxisti delusi dal governo Oggi è scattata la protesta
Anche l’ultimo tentativo non è servito a sbloccare la vertenza e dunque oggi i taxi in Italia si sono fermati.
La proposta presentata dal ministero dei trasporti, con una regolamentazione su ncc e auto bianche, non è bastata. E pure la ripresa di un confronto dopo la conferma dello sciopero è durata pochi minuti.
Nessuno spiraglio. I rappresentanti dei tassisti hanno lasciato il ministero dei trasporti ieri sera sul piede di guerra e oggi scioperano dalle 8 alle 22. Solo qualche sigla, come Uritaxi e gli aderenti a Legacoop, non prende parte alla protesta.
A Roma poco prima delle 11 è partito il corteo: ad aprirlo le tassiste, che non appartengono a nessun sindacato o radiotaxi, e che sullo striscione invitano al rispetto, alla dignità, al rispetto del lavoro e della legalità.
A Milano sono tutti fermi i taxi che normalmente fanno servizio a fianco della stazione Centrale per i viaggiatori in arrivo, e in piazza Luigi di Savoia i conducenti sono riuniti in assemblea sotto una bandiera tricolore riportante la frase: «Governo abusivo spacciatore di abusivi».
Situazioni analoghe con le auto pubbliche fuori servizio sono confermate dalla polizia locale a Linate e in altre strade e piazze della città.
«Prendiamo atto della buona volontà del governo di ripristinare il rispetto delle regole nel settore contrastando l’abusivismo - hanno spiegato i sindacati dopo aver ricevuto la proposta dal viceministro ai trasporti Riccardo Nencini - ma non ci sono le garanzie per dare tranquillità alla categoria».
I
l ministero ha invece ribadito la propria posizione, anche se in mattinata non aveva nascosto la possibilità che la proposta portata sul tavolo potesse essere migliorata. Sperava però nel rientro dello sciopero, soprattutto in un momento così delicato per la celebrazioni del Trattati di Roma.
«Come concordato il 21 febbraio è stato presentato alle Associazioni rappresentative del settore Taxi una bozza dello schema di decreto interministeriale Mit concertato con il Mise per misure ‘tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materià».
Secondo il ministero il decreto, atteso dal 2010, affronta le competenze regionali e comunali in materia, le diverse disposizioni per i due servizi di taxi e noleggio con conducente, e prime regolazioni per l’utilizzo degli strumenti tecnologici. Le associazioni hanno apprezzato il metodo di lavoro ma si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni.
Per quanto riguarda la riforma del settore, si attende l’approvazione della legge «Concorrenza» in cui è inserita la delega.
I ministeri stanno già lavorando alle proposte per il decreto legislativo, che potranno essere sottoposte al settore una volta definita la delega. Tra le misure previste dalla bozza del provvedimento c’è l’istituzione, presso il ced della Motorizzazione Civile del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di un archivio informatico nazionale di soggetti titolari di autorizzazioni di noleggio con conducente e di licenza per servizio La bozza del decreto interministeriale Mit-Mise prevede che «l’archivio telematico - viene spiegato - è popolato da remoto dagli enti locali competenti al rilascio delle autorizzazioni e delle licenze». Il testo contempla inoltre che «nei comuni in cui è istituito il servizio taxi non è consentita, in assenza di una prenotazione di trasporto» agli ncc «la sosta su strada». Tra le novità figura inoltre «l’apertura, con regolamentazione», alle «piattaforme tecnologiche che pagano le tasse in Italia».
Le novità non sono però bastate e le città si preparano a vivere un altro giorno di disagi