Parla il black bloc: «Viviamo all'inferno»
Tedesco di 30 anni giustifica i disordini ad Amburgo
"Tutti quanti hanno pensato che la nostra fosse un'aggressione perché si fermavano allo slogan "Benvenuti all'Inferno", ma significa solamente che noi tutti già viviamo all'Inferno": con queste parole cerca di spiegare perché è sceso in strada ad Amburgo uno dei black bloc, protagonisti degli scontri di ieri, in un'intervista esclusiva ai microfoni di Alanews-Ansa.
"La polizia ci ha provocato", sostiene il ragazzo, tedesco, 30 anni. "Nessuno ha fatto nulla finché loro non hanno aggredito alcuni dimostranti dopo averci intimato di rimuovere le maschere. Quasi tutti lo abbiamo fatto, magari opponendoci o tenendo ancora coperto parte del volto, ma a quel punto le forze dell'ordine ne hanno approfittando per colpirci e utilizzare lo spray contro di noi. A quel punto è scattata la nostra reazione". "Abbiamo attaccato solo le vetrine del business - è la sua posizione -, tutte le altre sono intatte, abbiamo sfondato solo quelle delle grandi aziende, dove la gente non controlla un solo centesimo".