Stuprò la figlia di 8 anni ma non andrà in galera
In primo grado venne condannato a 10 anni dal tribunale di Treviso
Per lungo tempo, 20 anni fa, avrebbe a più riprese violentato la figlia, che all'epoca era solo una bambina. Non solo, in diverse occasioni l'avrebbe anche «prestata» ad alcuni suoi amici: abusi su abusi. Per quelle violenze l'uomo è stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione, ma la Corte d'Appello di Venezia ha dovuto pronunciare un verdetto di non luogo a procedere nei suoi confronti perché, ora, il reato è prescritto.
Una conseguenza, questa, di una recente sentenza della Corte di Cassazione - la 28.953 dello scorso giugno - che di fatto ha accorciato i tempi della prescrizione per i reati di violenza sessuale commessi sui minori degli anni 14: un'aggravante che la Suprema corte ha reso «meno pesante». E per lo stupratore - presente l'altro giorno alla lettura della sentenza, sicuro di farla franca - neppure un giorno di prigione.
Il primo verdetto fu del Tribunale di Treviso, che condannò l'imputato a 10 anni di reclusione per avere ripetutamente abusato della figlia minorenne, a partire dal 1995, quando la bambina aveva solo 8 anni. L'uomo era separato e le violenze sarebbero avvenute soprattutto nei week end che la bambina trascorreva con lui. Abusi ai quali si sarebbero aggiunti anche quelli da parte di conoscenti del padre, gli «amici del bar», ai quali l'avrebbe «ceduta». Una interminabile serie di violenze e minacce, che però vennero alla luce molto tempo dopo, quando la ragazza trovò il coraggio di confidarsi.
L'inchiesta si concluse con un rinvio a giudizio e la condanna dell'uomo da parte del Tribunale di Treviso, ma il 9 giugno scorso, 4 mesi prima del processo d'appello, è intervenuto un pronunciamento della Cassazione che ha «impedito» ai giudici di secondo grado di confermare il verdetto.