Sfilata Pride a Roma per 500 mila persone
Le bandiere arcobaleno e i tricolori dell'Anpi, Raffaella Carrà e «Bella Ciao», i trasgressivi animatori del Muccassassina accanto alla novantenne partigiana Tina Costa. E poi la folla, giovani e meno giovani, coppie di tutti gli orientamenti, passeggini, cani e bambini, i camion con la loro musica. È un Roma Pride, quello che ha sfilato ieri pomeriggio per le vie della Capitale (nella foto) , di gioia, di orgoglio, ma anche di rabbia. Anzi di «resistenza».
Non è piaciuto, al mondo Lgbt, l'esordio del governo giallo-verde con le discusse dichiarazioni del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana sulle famiglie arcobaleno. Non piace il profilo politico del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Dal carro di testa - non casualmente con lo slogan «Brigata Arcobaleno, la liberazione continua» - sono contro di loro gli strali più acuti. «Siamo mezzo milione - afferma il portavoce Sebastiano Secci - ma nell'Italia nel 2018 è ancora in dubbio la nostra esistenza. Se i partigiani sono oggi con noi, vuol dire che siamo dalla parte giusta della storia». La partigiana Costa si arrampica sul camion e ottiene ovazioni: «Bisogna dirlo ai governanti che vogliono rinchiuderci ancora nei ghetti e nei forni. Vogliamo giustizia contro ogni fascismo. La libertà non si cancella e non si ruba».