Tria tranquillizza sull'euro, ma lo spread torna a 240
"La linea del governo è che l'euro non è in discussione", il ministro dell'Economia Tria parla da Lussemburgo e tenta di rassicurare i mercati che vivono però una giornata di tensione: seduta ampiamente negativa per la Borsa di Milano con l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 2,02% a 21.673 punti. Lo spread a due anni ha toccato nel primo pomeriggio un picco di 161 prima di rallentare a 157; quello a 10 anni è arrivato a 240. Fiammata anche in mattinata, attribuita da alcuni operatori alla nomina di due 'euroscettici' come i leghisti Borghi e Bagnai alla presidenza rispettivamente delle commissioni Bilancio della Camera e Finanze del Senato. Bagnai commenta: 'E' dovuto ad altri fattori, altrimenti sarei preoccupato come risparmiatore'.
Analisti, torna pressione con nomine e parole Salvini - "La nomine alle commissioni hanno avuto un impatto che si è visto stamane sul mercato e che non lascia tranquilli. Quanto alle dichiarazioni di Salvini, visto il suo ruolo di vicepresidente del Consiglio e il peso che ha con Di Maio nell'orientare le politiche di governo, sono tornate a spaventare gli operatori, che erano stati rassicurati da Tria e contribuiscono a tenere alto il livello di attenzione sull'Italia soprattutto dall'estero". Così Vincenzo Longo, analista di Ig, spiega la reazione della Borsa alle parole del ministro degli Interni che - insieme alla notizia di Claudio Borghi e Alberto Bagnai alla presidenza rispettivamente delle commissioni Bilancio della Camera e Finanze del Senato e della Camera - ha allarmato gli investitori paventando il taglio del contributo dell'Italia al bilancio Ue se non ci sarà un accordo sull'immigrazione e indicando lo smantellamento della riforma Fornero entro fine anno. "All'estero non hanno la profondità di giudizio che abbiamo noi. Ogni giorno abbiamo investitori presenti a Londra che ci chiedono aggiornamenti sulla politica italiana", aggiunge Longo. "Oggi è tornata la volatilità che si era vista a fine maggio ora che, al di là degli slogan elettorali, gli operatori finanziari vogliono vedere il governo in azione". Sulla stessa linea Anna Benassi, capo della ricerca sull'azionario italiano di Kepler Chevreux. "Dobbiamo convivere con le esternazioni dei politici. Se qualcuno corre dietro alle dichiarazioni del momento, c'è da chiedersi se per i mercati conta di più quello che dice sulla futura manovra finanziaria Salvini o Di Maio o Tria e perché non Conte? Quel che conta è farsi un'opinione sulla manovra considerando i vincoli che abbiamo: lasciamoli parlare e li valuteremo quando faranno la manovra", afferma Benassi convinta che in giornata più che l'allargamento dello spread "sul calo dei titoli bancari pesano le richieste di francesi e tedeschi sul target di sofferenze/impieghi". "I mercati sono fatti da operatori, alcuni professionali ma altri no, come nel retail no, e certe affermazioni influenzano i comportamenti che tendono ad amplificarsi anche in modo irrazionale", sottolinea Alessandro Allegri, ad di Ambrosetti AM Sim. "Sicuramente per le tensioni sull'azionario italiano e sull'obbligazionario interno l'impatto delle vicende politiche è importante e caratterizza in modo significativo i movimenti a breve termine", prosegue a proposito del cambio di rotta di Piazza Affari dopo Matteo Salvini e la nomina di Bagnai e Borghi. Equita vede "una rinnovata pressione sull'Italia" e individua "i due problemi" che stanno agitando i mercati nei "migranti" e nelle "finanze pubbliche". E' il commento di Gianni Piazzoli, esperto politico del broker, che a proposito della pressione in vendita sui bond italiani cita la nomina di Bagnai e Borghi "entrambi definiti euroscettici". "C'è la sensazione - afferma l'analista di Equita - che il controllo della Lega su questioni economiche all'interno del Parlamento sia molto significativo a questo punto".