Lupi e orsi, il ministro impugna la legge: «No agli abbattimenti»
«In qualità di ministro della Repubblica ho il dovere di intervenire. Quelle due leggi violano un principio costituzionale». Ad annunciarlo è il ministro dell’ambiente Sergio Costa, dopo che i Consigli provinciali di Trento e Bolzano hanno approvato provvedimenti per la gestione autonoma di orsi e lupi.
«Sono obbligato - spiega Costa - a chiedere l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale. Anche se mi domando: dobbiamo arrivare per forza a questo punto? Per questo chiedo ai due presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano se possono pensare di fare altrimenti. Per risolvere il problema dei lupi e degli orsi nelle loro Province autonome hanno come modo soltanto quello di abbatterli? Basta vedere il piano lupo elaborato dall’Ispra che è arrivato a un soffio dall’approvazione, ci sono ventidue azioni per regolare il rapporto uomo-lupo. Penso che sia il caso di guardarlo, una soluzione sicuramente lì si trova».
«Invito i due presidenti di Trento e Bolzano - dice quindi - a fare un passo indietro. A ritirare quelle leggi che forse non sono state ancora nemmeno pubblicate sul bollettino. Poi li invito a venire a Roma, dove con l’Ispra potranno trovare le soluzioni per i loro lupi e i loro orsi. Ce ne sono davvero molte».
Non si spara a #lupi ed #orsi. Chiederò di impugnare la legge provinciale di #Trento e #Bolzano al Consiglio dei Ministri. Invito presidenti delle Province interessate a Roma per trovare soluzioni alternative ai fucili. #soslupiorsi #iosonoambiente pic.twitter.com/4M0iro8o55
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) 8 luglio 2018
Non si è fatta attendere la risposta del governatore Ugo Rossi: «Invito il ministro Costa a venire in Trentino e vedere di persona come gestiamo il territorio e la fauna. Da tempo siamo riusciti a creare sul nostro territorio una biodiversità che ci ha permesso di preservare e, i molti casi, anche di far crescere il nostro patrimonio faunistico, come è accaduto guarda caso proprio in relazione agli orsi e ai lupi».
Il presidente della Provincia ha evidenziato che in Trentino «animali e uomini convivono in equilibrio e nessuna specie è priva della necessaria tutela. La nuova legge sulla gestione dei grandi carnivori non è stata voluta per ottenere una sorta di licenza di uccidere, ma per dotarci degli strumenti migliori per poter gestire eventuali situazioni di pericolo».
Intanto, l’assessore tecnico della giunta provinciale Carlo Daldoss lancia su Facebook l’hashtag #NoLupieOrsiInTrentino: «Sono incompatibili con un ambiente antropizzato come il nostro. Si è garantito il presidio del territorio, la cura dell’ambiente, il valore paesaggistico e identità culturali, con risultati che tutti ci riconoscono». E ricorda: «A Vermiglio, mio paese, quando fu abbattuto l’ultimo orso negli anni 60, finì la preoccupazione. Non perché non ci fosse sensibilità, ma perché la convivenza con greggi e alpeggi era impossibile».
«La decisione del ministro Costa ci sembra fuori luogo ed inopportuna - sono invece la parole del sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti - Se i Consigli provinciali autonomi di Trento e Bolzano sono giunti ad approvare una legge che prevede anche l’abbattimento di grandi carnivori, vuol dire che la situazione è davvero al limite».
Entusiasti invece gli animalisti dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali): «Siamo grati al Ministro Costa perchè, grazie alle sue parole - dopo anni di malgoverno - lo Stato torna finalmente a fare sentire la sua presenza, contro l’arroganza di alcuni enti locali che troppo spesso hanno preteso di avere mano libera sulla fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato».