Allarme lupo, Veneto chiede ok a uso di proiettili di gomma
«Forse c’è stato un fraintendimento o un disguido, ma la Regione Veneto conferma di aver inviato il 18 luglio scorso la richiesta al ministero dell’Ambiente per poter intervenire con ulteriori strumenti dissuasori nei confronti di un lupo, che manifesta comportamenti particolarmente confidenti e pericolosi sull’altopiano di Asiago». Lo ribadisce l’assessore veneto all’agricoltura, Giuseppe Pan, in merito alle dichiarazioni del ministro Costa sull’autorizzazione all’utilizzo di proiettili di gomma per allontanare un esemplare particolarmente aggressivo, e quindi pericoloso, da alcune malghe della zona.
«Con una dettagliata relazione sui ripetuti episodi di avvicinamento in orario diurno del lupo ai bovini al pascolo e ai malgari - puntualizza Pan - la Direzione Agroambiente Caccia e pesca della Regione Veneto il 18 luglio scorso ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e all’Ispra l’autorizzazione a fare ricorso anche a proiettili di gomma per indurre quell’esemplare a maggior diffidenza. Il parere favorevole di Ispra, che tra l’altro dà anche notizia dell’avvenuta recezione della nostra istanza da parte del Ministero competente - aggiunge - ci ha confortato».
Pan precisa che «siamo consapevoli della carenza di studi sui metodi dissuasivi nei confronti del lupo e restiamo sempre ben disponibili a un confronto diretto con il Ministero per poter affrontare, insieme alle altre Regioni, facendo tesoro delle rispettive esperienze, le criticità che la presenza del lupo determina negli ambienti antropizzati e tradizionalmente legati ad allevamento e pastorizia».
«Sono fiducioso che il problema della difficile convivenza tra grandi predatori e attività umane possa essere affrontato quanto prima da Governo e Regioni in modo responsabile - ha concluso Pan -, con un nuovo Piano nazionale di gestione del lupo, che con il supporto di tutti gli strumenti scientifici e nel rispetto della sostenibilità ambientale e della biodiversità saprà tener conto anche del particolare contesto sociale ed economico delle “terre alte” nel quale il predatore è tornato ad insediarsi».