Vitalizi, a Rosa Thaler liquidati altri 472 mila euro
L'ex presidente del consiglio regionale Rosa Zelger Thaler (Svp), madre della tanto contestata legge del 2012, che ha previsto l'attualizzazione dei vitalizi, poi riscritta a fronte dell'indignazione generale con la legge del luglio 2014, si vede liquidare ora dalla Regione altri 472.102 euro netti, che comportano per il bilancio regionale una spesa comprensiva delle imposte di quasi un milione di euro, esattamente 971.817,13 euro.
Nonostane Rosa Thaler sia tra i consiglieri regionali che si sono rivolti al giudice contestando l'applicazione della legge del 2014 sostenendone l'incostituzionalità (a dicempre su questo si esprimerà infatti la Corte costituzionale) e non abbia restituito come previsto dalla legge i 182.254,42 euro in contanti che aveva ricevuto in base alla legge del 2012, il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann ha decretato la liquidazione all'ex consigliera regionale Svp dell'anticipo che le spetta in base al ricalcolo.
Rosa Thaler ha raggiunto i requisititi (almeno 60 anni) per ottenere la corresponsione dell'assegno vitalizio dal primo gennaio del primo gennaio 2018. Da allora riceve un vitalizio mensile di 4.127,72 euro lordi. Il presidente del consiglio regionale doveva però ancora definire l'entità della cifra in contanti da assegnarle come quota attualizzata del vitalizio che andava ricalcolata e oltre tutto Thaler oltre a non aver restituito la somma già incassata non aveva neppure formalmente ceduto la quota del Fondo Family che deteneva, sempre in forza della legge del 2012. La cessione della quota di 575.000 euro è avvenuta solo il 18 maggio scorso.
A seguito di questa mossa Widmann ha deciso di liquidare il vitalizio attualizzato al momento in cui Thaler ha maturato il diritto alla corresponsione dell'assegno vitalizio, che in base alla legge del 2014 è pari a 654.356,42 euro netti ai quali sono stati semplicemente sottratti quei 182 mila euro e rotti di somme in contanti che Rosa Thaler non aveva mai restituito. Quindi, l'altoatesina ex presidente del consiglio regionale anche se ha dovuto cedere le quote del Fondo Family a maggio ha potuto incassare una somma in contanti e netta di 412.102 euro, che seppure inferiore a quella calcolata nel 2012 è comunque una cifra molto significativa e soprattutto non viene assegnata come quota di un fondo ma come soldi messi direttamente sul conto.
Nel decreto del presidente Widmann non si fa cenno al fatto che l'ex consigliera regionale è tra coloro che subito dopo l'approvazione della riforma si rivolsero al giudice contestando la legittimità del ricalcolo del vitalizio, ricorso che è ancora pendente al tribunale di Trento in attesa del pronunciamento della Consulta sulla costituzionalità.