Ordine ai consiglieri: «Tutti zitti» Il solerte addetto stampa leghista
«Tutti zitti». È l'ordine inequivocabile partito dalla sede della Lega e indirizzato a tutti i nuovi consiglieri provinciali. Basta rilasciare interviste. La novità è arrivata nel tardo pomeriggio. L'intento era quello di spiegare chi sono, cosa fanno e cosa sognano i nuovi rappresentanti della Lega in piazza Dante. Escluse le deputate, il segretario e Savoi, sono otto i neofiti da sentire. Rispondono, sono disponibili e felici finché i telefoni iniziano a risultare staccati o a squillare senza risposta.
Che succede? Lo spiega gentilmente Devid Moranduzzo, un consigliere comunale di Trento che ha trovato sempre spazio e visibilità grazie ai media locali: «Mi spiace, ma per rispondere alle vostre domande devo avere l'autorizzazione del nostro addetto stampa». E chi è, di grazia? Si tratta di Stefano Cerioli, già deejay a Radio Dolomiti. Pare che Fugatti e Bisesti siano rimasti infastiditi dalle dichiarazioni di qualche consigliere con ambizioni di scranno in giunta e Cerioli abbia ricevuto la consegna di diramare immediamente la direttiva.
Almeno il «responsabile nazionale comunicazione Lega Trentino» risponde ma è inflessibile: «Serve una mail di richiesta per l'intervista in cui specificare l'oggetto della stessa». Lo riassumo a parole, ma no, non basta. Spiego che i lettori-elettori hanno interesse a sapere chi si occuperà di loro nei prossimi 5 anni e che comunque hanno un mandato pubblico. Niente da fare. Mando la mail, dopo mezz'ora arriva la risposta: «La ringrazio per avermi inoltrato l'e-mail di richiesta, per la quale sono a chiederLe i contenuti di massima dell'intervista». Ormai mi diverto e allora contro-rispondo, illustrando gli scottanti «contenuti» dei colloqui.
Un'ora e un quarto dopo la prima richiesta arriva l'ok: «Va bene proceda, formulo nulla osta per David Moranduzzo». Che però si chiama Devid. La pratica sarà mica tutta da rifare?