Le minoranze attaccano la Lega «Bulimica ipertrofia di potere»
«Una maggioranza con il 46% dei consensi (noi avevamo il 58%), farebbe bene a discutere con le opposizioni prima di spartirsi tutte le cariche istituzionali, presidente del consiglio provinciale compreso». Il consigliere provinciale del Pd Giorgio Tonini , che era il candidato presidente dell'Alleanza democratica e autonomista, non vuole dare per scontato che il centrodestra, in particolare la Lega, possa rivendicare anche la presidenza dell'aula, un ruolo istituzionale che invece potrebbe andare all'opposizione, che in percentuale, seppur frastagliata, ha preso più voti.
Una tesi condivisa anche dall'ex vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi (Pd), che dice: «Mi auguro che la Lega non voglia puntare all'occupazione totale delle istituzioni, dopo aver affermato la sua forte egemonia sulla giunta». E in merito alle scelte del presidente Fugatti nella distribuzione delle deleghe agli assessori Olivi osserva: «Mi sembra ci sia stato un passo indietro a una logica da anni ?90. Noi avevamo accorpato nelle politiche di sviluppo economia e lavoro, unendo industria, artigianato e commercio, per dare una regia unica a queste politiche, ora invece spezzettando le competenze si torna a quando ogni associazione di categoria aveva il suo assessore di riferimento, ma così si perde il coordinamento. Bene invece la decisione di unire ricerca e sviluppo economico anche se purtroppo viene limitato all'industria». Sara Ferrari (Pd), che è stata assessore alla ricerca, università e pari opportunità dice: «Sulle persone, le valuteremo per quello che faranno, oggi non ho elementi. Sulle deleghe non avrei separato ricerca e università. Sulle pari opportunità, spero che non sia un tuffo nel passato a celebrare il binomio donne-famiglia. Leggo positivamente la delega della cooperazione internazionale al tecnico, sperando che sia un modo per non ideologizzarla e riconoscerne invece il potenziale di "politica estera"».
Anche Luca Zeni (Pd), ex assessore a salute e welfare è perplesso sulla separazione tra ricerca e università: «La ricerca separata dall'università indica una precisa volontà di indirizzarla, di legarla alle famose "ricadute" sul territorio. Una scelta che deve essere accompagnata da grande attenzione, perché come ci insegnano gli straordinari risultati ad esempio del Cibio, la ricerca è anche autonomia». Poi Zeni osserva: «Aggregare a salute e politiche sociali anche famiglia, pari opportunità, politiche giovanili, politiche per la casa, rischia di sovraccaricare. La sanità assorbe tante energie, il rischio è di lasciare in secondo piano il resto».
L'ex presidente della Provincia, Ugo Rossi (Patt), evidenza invece come prima cosa: «C'è un forte accorpamento di competenze in capo al presidente e pensare che io ero stato criticato per essermi tenuto l'istruzione. Per il resto ritengo un errore aver separato l'agricoltura dal turismo, mentre ci potrebbe stare la ricerca con le attività economiche, anche se non sono tutte, tutto dipenderà da come sapranno collaborare tra loro gli assessori. Per il resto li vedremo alla prova». Sulla volontà già annunciata dal nuovo assessore all'istruzione di rivedere il progetto trilinguismo e il Clil, Rossi dice: «È suo diritto immaginare correzioni, ma io gli consiglierei prima di guardarci dentro bene e di chiedere consiglio agli esperti, come la professoressa Ricci Garotti e le valutazioni Ocse Pisa, suggerirei prudenza». Rossi poi aspetta di capire quali siano le intenzioni della maggioranza sulle nomine del consiglio provinciale: «Vedremo se vogliono fare man bassa o aprire ragionamenti politici».
Paolo Ghezzi , consigliere provinciale di Futura 2018, sulla giunta Fugatti dice: «L'ottovolante che ci governerà sarà anche la giunta più giovane che abbia mai guidato il Trentino, ma è anche la giunta più di destra e più inesperta che ci sia mai capitata; ma non importa, perché garantisce Salvini». Secondo Futura 2018 si tratta insomma di una giunta «iperleghista e di destra schietta» che ha emarginato i suoi stessi alleati a parte il premio «al furbo Tonina per il salto in extremis dall'Upt al Pt». Ghezzi parla inoltre di «bulimica ipertrofia della Lega» perché dice: «Non votata da tre quarti dei trentini, la Lega di Maurizio Fugatti e Mirko Bisesti col 27% dei voti si porta a casa il 62% delle poltrone di giunta (perfino il 75% se consideriamo il commercialista esterno scelto da Fugatti per l'economia). Trattasi tecnicamente di bulimica ipertrofia di potere».
«A noi - conclude il consigliere - il compito di un'opposizione intransigente e intelligente».