Consiglio, Kaswalder non molla Fiato sul collo di Fugatti
Sono giorni di apprensione per Walter Kaswalder (Autonomisti popolari), che non sa ancora se martedì prossimo riuscirà - dopo due bocciature alle spalle - ad essere eletto presidente del consiglio provinciale, come concordato nella maggioranza. I numeri per ora non ci sono, se le minoranza continueranno - compatte - a uscire dall’aula.
E ieri Kaswalder si è spinto fino a Novaledo, dove era riunita la giunta fuori porta, per tallonare il governatore Maurizio Fugatti, che lo ha invitato a pranzo con gli assessori, dopo che aveva aspettato quasi un’ora e mezza fuori dal municipio.
Il presidente e la Lega, era presente anche l’assessore e segretario del Carroccio trentino, Mirko Bisesti, confermano il sostegno al nome dell’autonomista come unica opzione sul tavolo. Ma è evidente a tutti che se le minoranze continueranno a rimanere sulle loro posizioni a fronte di un maggioranza che non mostra alcuna disponibilità a mediare, il braccio di ferro potrebbe continuare anche martedì. E una terza bocciatura per Kaswalder inizierebbe ad essere imbarazzante anche se - per il momento - il centrodestra è convinto che il blocco delle minoranze si sfalderà perché qualcuno inizierà a ritenere insostenibile mantenere a lungo bloccati i lavori del consiglio provinciale.
Intanto, da parte di tutte le minoranze c’è la volontà di rimanere uniti anche se ci sono aspettative diverse sugli eventuali posti disponibili nell’ufficio di presidenza.
Visto che fino ad ora Fugatti ha risposto picche su tutto, le opposizioni sono decide a rilanciare la richiesta più alta che è quella di un presidente del consiglio provinciale espressione delle minoranze, in subordine un presidente di maggioranza ma da poter condividere e quindi non un nome secco ma una rosa di nomi tra cui scegliere. I due consiglieri dei 5 Stelle vogliono però essere da subito rassicurati dalle altre minoranze che il posto per loro in ufficio di presidenza ci sarà.