Il Pd all'attacco della giunta per la svastica di Marika Poletti
Il Pd del Trentino attacca la decisione della Provincia di aver assegnato un incarico pubblico, quello di capo di gabinetto dell’assessore provinciale, Mattia Gottardi, a Marika Poletti. Il motivo è il tatuaggio a forma di svastica che l’ex presidente di Fratelli d’Italia ha tatuato sul polpaccio. E che per il significato che ha avuto in un periodo buio della storia europea e italiana, quella della dominazione nazista della Germania e di gran parte dell’Europa, secondo il Pd, non può consentire a una persona di ottenere un incarico pagato con risorse pubbliche e assegnato dall’amministrazione provinciale.
«Un tatuaggio può essere considerato un “fatto personale”. Ma anche per questo, e in questo caso proprio per questo, quello che sfoggia sorridente la nuova capa di gabinetto dell’assessorato agli enti locali della Provincia risulta semplicemente inaccettabile e rappresenta uno sfregio grave e pesante alle istituzioni democratiche» scrive in una nota il Partito democratico provinciale con il gruppo consilare provinciale del Pd.
«Nel 2019, non ha proprio alcuna importanza che la croce svastica sia un simbolo d’origine indoeuropea, che sia stata usata in antiche culture o che abbia rappresentato il sole o il polo nord. La svastica, ieri e oggi, per tutti e ovunque, rimanda all’epoca più buia della nostra storia, richiama alla memoria collettiva la tragedia del nazionalsocialismo e ne spinge la coltivazione della memoria» sottolineano con forza i vertici del Pd.
«La sua esibizione pubblica, ieri e oggi, per tutti e ovunque, rimanda all’apologia del nazismo e rappresenta un’adesione all’aberrante ideologia alla base di una delle più feroci dittature della storia, resasi responsabile della mostruosità della Shoa e dell’immane tragedia del secondo conflitto mondiale. Il Partito Democratico del Trentino e il Gruppo consiliare provinciale ritengono, senza nessuna esitazione, che chi la sfoggia non possa rivestire ruoli pubblici e sia del tutto incompatibile con gli incarichi che l’amministrazione può conferire» mettono in evidenza i vertici dem. Che chiamano in causa il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti: «Chiediamo al presidente della giunta di intervenire risolutamente per porre rimedio a questa inaccettabile situazione e annunciamo una interrogazione a risposta immediata alla prossima seduta del Consiglio».
La reazione del Pd sulla vicenda della svastica tatuata sul polpaccio di Marika Poletti arriva dopo una serie di attacchi giunti dal campo del centrosinistra e da alcune associazioni. Le critiche non avevano scosso né la diretta interessata, né Mattia Gottardi, l’assessore che l’ha nominata come capo di gabinetto nell’ultima giunta provinciale.
L’ex esponente di Fratelli d’Italia aveva spiegato che il tatuaggio non era una svastica ma una runa riferita a antiche simbologie non correlate con quella nazista.
L’assessore Gottardi ha ribadito a chi gliene chiedeva conto la bontà della scelta, di aver assunto Marika Poletti come capo di gabinetto per il fatto di considerarla una persona competente e capace, giudizio che arriva da una conoscenza di 15 anni tra lo stesso Gottardi e Poletti.