In poche parole l'Istat dice che è aumentato il debito e anche la pressione fiscale
Nel 2018 il deficit italiano si è attestato al 2,1% del Pil contro il 2,4% del 2017. Lo conferma l’Istat in base alla nuova versione del conto annuale delle amministrazioni pubbliche. Anche il debito è confermato al 132,1% del Pil in aumento rispetto al 131,1% del 2017. Le ultime stime non sono comunque definitive, spiega l’istituto, che fornirà nuovi dati il prossimo 9 aprile.
Nel quarto trimestre del 2018 il deficit delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil è stato pari al 2,0% contro l’1,9% nello stesso trimestre del 2017.
Il saldo primario (cioè l’indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,7% (1,9% nel quarto trimestre del 2017). Nell’intero 2018 l’avanzo primario è stato pari all’1,6% del Pil contro l’1,4% del 2017.
La pressione fiscale nel trimestre è stata pari al 48,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2018 è stata pari al 42,2% contro il 42,1% del 2017.
Chiusura in rialzo, ieri, per lo spread fra Btp e Bund tedesco. Il differenziale ha terminato la seduta a 257 punti contro i 253 dell’apertura. Il rendimento del decennale è pari al 2,52%. Lo spread era sotto quota 100 nel 2015.
Diminuisce invece nel quarto trimestre 2018 il potere d'acquisto delle famiglie. Secondo l'Istat il calo è stato dello 0,5% rispetto al terzo trimestre. Nello stesso periodo il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2%. Nonostante questo, i consumi hanno mantenuto una dinamica espansiva, a danno della propensione al risparmio che negli ultimi mesi dell'anno è stata pari al 7,6% (0,6 punti in meno rispetto ai tre mesi precedenti).