Notre Dame, impazzano sul web le teorie complottiste
Fioccano le teorie del complotto sulle fiamme a Notre-Dame. All’indomani dell’incendio nella grande cattedrale di Parigi si moltiplicano le ricostruzioni più o meno astruse di quanto accaduto. A cominciare dall’ipotesi di un attentato terroristico, gelata dal governo e dallo stesso procuratore di Parigi. A questo hanno anche contribuito gli scivoloni di alcuni politici, come Nicolas Dupont-Aignan: «Bisogna sapere se si tratta di un incidente o di un attentato»: è stato il controverso interrogativo del leader del partito sovranista Debout la France, prima di correggere il tiro in un secondo tempo.
O Philippe Karsenty, consigliere comunale di Neuilly-sur-Seine, che intervistato da Fox News ha detto che quanto accaduto a Notre-Dame è «molto scioccante. Dovete sapere che delle chiese vengono vandalizzate tutte le settimane in Francia». Prima di aggiungere: «Chiaramente, il politicamente corretto vorrà farci credere a un incidente...». Parole interrotte dalla stessa intervistatrice americana, Shepard Smith: «Non è la sede per evocare cause che non conosciamo».
Ad alimentare bizzarre teorie anche un cronista di Time Magazine, che su Twitter ha parlato di un suo «amico gesuita» che lo avrebbe informato di un incendio di origine criminale, salvo poi eliminare il cinguettio. Nel tam tam di ricostruzioni cospirazioniste, in diversi hanno evocato sui social la pista di «due focolai» di incendio, rimettendo in qualche modo in dubbio l’origine accidentale del disastro. Altri sono arrivati a dire che lo stesso colore delle fiamme era la dimostrazione di un incendio doloso.
Il portavoce dei sapeurs-pompiers di Parigi, Phillipe Demay, ha dovuto respingere seccamente le voci circolate negli ultimi giorni secondo cui un militante in gilet giallo, con indosso un casco, camminava tra le torri della cattedrale mentre infuriavano le fiamme. In diverse foto circolate sulla rete, si vede effettivamente un uomo in cima alla torre in pieno incendio. Ma come spiegato da Demay «si trattava semplicemente del comandante delle operazioni di soccorso. Se era lì in quel momento, era per fare il cosiddetto ‘giro del fuocò, come fa ogni volta, per accertarsi che le squadre stessero intervenendo». Ma non sono neanche mancate interpretazioni di tipo politico-religioso. Come quella di due tabloid serbi che si sono spinti a parlare di «Punizione divina» per la presentazione nel 2018 della bandiera del Kosovo a Notre-Dame. Articoli poi ritirati in un secondo tempo. Sul web, tra ironia e sospetti, in tanti si sono inoltre interrogati sulla decisione del presidente Emmanuel Macron di rinviare il suo discorso in risposta ai gilet gialli a causa dell’incendio. Alcuni, hanno addirittura evocato l’ipotesi di un inverosimile diversivo per uscire dalla crisi a poche settimane dalle elezioni europee.