Narcotizza il figlio di 5 anni Voleva ucciderlo: arrestata
Voleva uccidere suo figlio, un bimbo di 5 anni, e poi suicidarsi, ma il viaggio disperato in auto, di notte, con il ragazzino narcotizzato sul sedile posteriore, si è concluso con l’intervento dei Carabinieri, che l’hanno fermata.
La donna, una quarantenne che vive nella zona del piovese, in provincia di Padova, potrebbe avere agito d’impeto, in preda ad una crisi depressiva, patologia di cui sarebbe sofferente.
Lunedì sera, 29 aprile, ha dapprima narcotizzato il bambino con una forte dose di benzodiazepine, poi l’ha caricato sulla propria utilitaria, e si è messa alla guida, senza meta. Lei stessa, probabilmente, aveva assunto pesanti farmaci. Mentre girava senza un obiettivo ha usato il cellulare per mandare alcuni messaggi vocali, chiari e inquietanti, al compagno e ai familiari. Il contenuto, spiegano gli investigatori, non lasciava dubbi: diceva che avrebbe ucciso il figlio, senza spiegare come, e poi l’avrebbe fatta finita anche lei.
Quando il convivente ha sentito le frasi al telefono è scattato immediato l’allarme al 112. Erano circa le 22.30 di lunedì sera. I carabinieri - che hanno reso noto solo oggi l’intera vicenda, dopo la convalida dell’arresto - hanno iniziato una caccia frenetica, contando solo sulla descrizione del modello dell’auto e sul numero di targa. Pattuglie sono state sguinzagliate sul territorio da Piove di Sacco, da Legnaro, e da Padova. E circa due ore più tardi, dopo la mezzanotte, c’è stata la svolta: la macchina della donna è stata individuata non lontano dalla stazione ferroviaria di Padova, tra Via Gozzi e via Trieste. Aveva percorso in tutto una ventina di chilometri.
La quarantenne era alla guida in stato confusionale, non ha saputo spiegare dove stesse andando. Sul sedile posteriore c’era il figlioletto, avvolto da una coperta, privo di sensi. Con i Carabinieri c’era anche un’ambulanza del Suem 118. Il piccolo è stato subito soccorso, appariva come narcotizzato. È stato trasferito d’urgenza all’ospedale, con una diagnosi di probabile intossicazione da benzodiazepine.
Tenuto in osservazione nel reparto di pediatria, è tutt’ora ricoverato, ma non è in pericolo di vita. A due giorni dal fatto le sue condizioni non destano più preoccupazione.
La madre, sottoposta a fermo, su decisione dell’autorità giudiziaria è stata affidata ad una struttura psichiatrica.
Quando sarà dimessa verrà trasferita in carcere. Dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato dal legame parentale.
Della vicenda è stata informata anche la Procura dei minori, che dovrà decidere sul successivo affidamento del bambino. Nella macchina della donna non c’era nulla che facesse pensare ad una modalità diversa per l’omicidio che non l’overdose da farmaci.
Nel passato della quarantenne, hanno spiegato gli investigatori, solo piccoli episodi per reati contro il patrimonio. E una storia più recente di mal di vivere.