Freccia di balestra lunga 30 cm conficcata in cuore e polmone Operato e salvato
Una freccia lunga 30 centimetri gli aveva trapassato il cuore e la punta si era conficcata nel polmone sinistro. Un incidente o forse un tentativo di suicidio aveva fatto arrivare in condizioni ritenute disperate, all’ospedale di Aosta, un uomo di 47 anni. Aveva il torace trafitto e se nei primi soccorsi qualcuno avesse cercato di rimuovere il dardo, si sarebbe innescata una emorragia incontrollabile.
È invece scattato il piano di emergenza, coordinato dalla centrale operativa piemontese del 118 ed è stata allertata un’equipe multidisciplinare che si è preparata al delicato intervento alle Molinette di Torino, ospedale dell’azienda Città della Salute, mentre il paziente veniva trasportato in elicottero dalla Valle d’Aosta.
L’equipe di Cardiochirurgia universitaria guidata dal professor Mauro Rinaldi, con il suo aiuto Davide Ricci, ha condotto l’intervento chirurgico che ha salvato la vita al 47 enne. Dopo l’instaurazione della circolazione extracorporea d’emergenza, necessaria a supportare le funzioni cardio-respiratorie, i medici hanno potuto estrarre la freccia dal cuore e riparare le lesioni cardio-polmonari.
Il paziente è stato estubato e svegliato poche ore dopo.
L’intervento - spiegano alle Molinette - è perfettamente riuscito.
Secondo i medici si tratta di un caso eccezionale: la freccia aveva infatti trapassato da parte a parte il ventricolo sinistro, la più importante delle camere cardiache, prima di finire conficcata nel polmone sinistro.
Il dardo era stato scagliato da una balestra, usata dallo stesso uomo, che vive in un comune della cintura di Aosta. A trovarlo ferito con la freccia conficcata nel petto è stata la sorella che ha fatto scattare i soccorsi. Troppo delicato l’intervento per l’ospedale valdostano, il paziente è così stato portato alle Molinette, in uno dei tanti centri d’eccellenza della Città della Salute.
«Siamo riusciti a salvare la vita di quest’uomo - spiegano nell’azienda ospedaliero-universitaria di Torino - grazie a una sinergia tra equipe multidisciplinari, che consentono l’ottimizzazione dei tempi di intervento e attivazione di risorse del servizio sanitario regionale».