Brexit Party sconfitto alle suppletive In Parlamento la candidata Labour
Il Brexit Party ha fallito nel suo primo tentativo di conquistare un seggio nel Parlamento britannico, sconfitto di misura dal partito laburista nell’elezione suppletiva per il collegio elettorale di Peterborough nell’Inghilterra orientale.
La candidata laburista Lisa Forbes (foto) ha superato Mike Greene del neonato partito di Nigel Farage.
Il Labour è riuscito a prevalere per 638 voti, perdendo in percentuale diversi punti rispetto al 2017, ma conservando comunque un buon 31%.
Mentre il Brexit Party si è fermato al 29%, pur scavalcando nettamente il Partito conservatore (il cui candidato due anni fa era arrivato testa a testa con quella laburista, perdendo per soli 608 voti) che ha subito un dimezzamento di consensi mantenendo un 21% totale.
Lontani gli altri con i LibDem non oltre l’11%, pur in crescita, i Verdi al 3 e l’Ukip al 2.
Per il numero uno laburista Jeremy Corbyn, il leader nazionale che più si era esposto nella sfida di Peterborough, si tratta di un importante sospiro di sollievo: tanto più che il collegio in questione è considerato decisamente pro Brexit (al referendum del 2016 il Leave incassò qui ben oltre il 60%).
Corbyn ha parlato di «un successo» che è frutto anche della battaglia del suo partito contro le politiche «di austerity».
Mentre Farage ha mascherato la delusione sottolineando comunque l’avanzata confermata del suo partito rispetto ai Tory.
La neo-eletta Lisa Forbes - sostenuta dal sindacato filo corbyniano Unite - è riuscita a farcela anche malgrado le polemiche per alcuni suoi like di qualche tempo fa riservati sui social al profilo di un militante accusato di antisemitismo per aver bollato come «schiavismo sionista» certi tagli al welfare del governo May. Like di cui la Forbes si è peraltro scusata «senza riserve» come di una svista.
L’affluenza è stata poco sotto il 50%, contro oltre il 60% delle elezioni politiche generali del 2017.