Casa, mille fuori dalla graduatoria Stretta anche sui bonus bebé Asilo nido gratis al 90% delle famiglie
Con i nuovi criteri di accesso stabiliti dalla legge di assestamento di bilancio della Provincia, dieci anni di residenza in Italia per tutti gli stranieri, anche comunitari, e documento sugli immobili nel Paese di origine per gli extracomunitari, le graduatorie Itea potrebbero essere tagliate di circa un quarto.
Saltano cioè le domande di 700-800 famiglie su 3.000 per l’alloggio pubblico e oltre un migliaio su 4.400 per l’aiuto al canone pagato sul mercato.
Ancora più rigidi i requisiti per accedere al nuovo assegno di natalità per i nati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2024: dei dieci anni di residenza in Italia, cinque consecutivi devono essere in Trentino.
Nessuna barriera invece per l’abbattimento del costo degli asili nido, che tra ulteriore contributo provinciale e bonus nazionale arriva all’azzeramento delle rette per le famiglie con Icef fino a 0,40, cioè il 90% del totale.
Questi i punti qualificanti sul welfare dell’assestamento di bilancio approvato venerdì dalla giunta provinciale e presentato ieri.
La manovra vale 323,9 milioni di euro, di cui 262 milioni sul 2019, 53,3 sul 2020 e 8,6 sul 2021. Le risorse a disposizione derivano da avanzo di amministrazione (111 milioni), risorse regionali (80,7 milioni), variazione delle entrate (39,5 milioni), riduzione delle spese (114,6 milioni).
Gli obiettivi generali, afferma il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, sono consolidare gli investimenti in opere pubbliche (vedi pagina a fianco), rafforzare le politiche a sostegno della natalità e attuare gli investimenti di ripristino a seguito dei danni causati dalla calamità naturale di ottobre 2018. Ma ci sono anche importanti novità normative, dai requisiti di accesso ai benefici provinciali, all’assegnazione del 50% dell’imposta di soggiorno ai Comuni, all’abolizione dell’obbligo di destinare lo 0,25% del bilancio provinciale agli interventi di solidarietà internazionale.
L’assestamento andrà in discussione in prima commissione per le audizioni delle parti sociali e poi in consiglio provinciale per l’approvazione.
Uno dei punti qualificanti della manovra è il piano per la natalità, che costa 15 milioni, con al centro l’assegno per i nuovi nati. «Questo non vuol dire che non si facciano politiche per conciliare lavoro e famiglia, come ci ha chiesto il sindacato - afferma Fugatti - Siamo però in una fase emergenziale per la natalità in Trentino».
Per quanto riguarda i nidi, l’ulteriore abbattimento dal 1° settembre delle rette degli asili, tenuto conto del bonus nazionale, determina l’azzeramento dell’onere a carico delle famiglie con indicatore Icef fino a 0,40, pari a un reddito disponibile netto di 49.000 euro l’anno. Potrà accedere quindi al beneficio il 90% delle famiglie, senza limiti di residenza, non previsti per questi servizi.
Viene poi introdotto l’assegno di natalità dall’1 gennaio 2020, con contributi di 100 euro al mese per il primo figlio, 120 per il secondo e 200 per il terzo. L’assegno è corrisposto fino ai tre anni del bambino. In pratica in un anno si ricevono 1.200 euro per un figlio, che salgono a 1.884 euro con la quota di sostegno delle famiglie con figli dell’attuale assegno unico provinciale, che in questo caso si cumula. Per accedere al nuovo assegno, però, servono 10 anni di residenza in Italia di cui 5 continuativi in Trentino.
Per le case Itea arriva l’annunciata stretta dei 10 anni, stesso requisito del reddito di cittadinanza, ma anche la dichiarazione sostitutiva verificabile sul possesso di immobili nel Paese di origine da parte dei cittadini extracomunitari. «Se è un profugo che viene da un Paese in guerra non glielo chiediamo - precisa Fugatti - Ma in altri casi c’è chi accede alla casa pubblica da noi e al suo Paese ha la villa: questo non è accettabile».