Fugatti conferma: se uno delinque tutta la famiglia verrà cacciata dalla casa Itea, senza sconti

«Chi abita una casa Itea, pagata con i soldi dei trentini, ha una responsabilità morale» e quind, per il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, anche i familiari di una persona condannata per reatri dovranno lasciare l'appartamento. Se uno ha in famiglia un figlio che si dfroga, e magari cimpie un furto, tutta la famiglia verrà cacciata in strada. Lo ha ripetuto oggi, confermando le indiscrezioni.

La finanziaria provinciale prevede infatti che, in caso di condanna definitiva per reati legati alla droga, ad esempio, o allo sfruttamento della prostituzione, non solo dell’assegnatario ma anche di un altro componente del nucleo familiare, l’appartamento Itea venga tolto. L’articolo, chiarito in Consiglio delle autonomie dal direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti, ha sollevato i dubbi di Fabrizio Inama, sindaco di Denno. 

«Mi chiedo - ha fatto presente il primo cittadino noneso - se la norma possa reggere sotto il profilo della legittimità. Perché credo che essendo la resposabilità penale individuale, non credo possa essere estesa al nucleo familiare nel suo complesso. Condanno ovviamente chi commette quei reati, ma mi domando anche se non sia aggiungere dramma al dramma in una famiglia che magari ha un figlio che non controlla e che commette reati legati alla droga e che, oltre a questo fardello, si vede togliere la casa Itea per reati commessi da un componente che non controlla». 

Il Consiglio delle Autonomia ha espresso in audizione la sua contrarietà, richiamando anche possibili princìpi di anticostituzionalità. Ma Maurizio Fugatti sulla manovra sempre nella sede del Consorzio dei Comuni, ha chiarito che una norma identica c’è in Abruzzo e che il governo non l’ha impugnata.

Il presidente del Consiglio autonomie locali Paride Gianmoena, a nome dei Comuni trentini, in prima commissione sul bilancio 2020 ha detto che i sindaci trentini non sono d'accordo. Ecco il documento del Consiglio delle autonomie locali: "L'art. 14 c quater del ddl 36 collegato alla manovra di bilancio appare in contrasto con una norma cardine del nostro ordinamento costituzionale, l'art. 27, comma 1, Cost., per cui la responsabilità penale è personale. ... Non si rinviene una ragionevole ed equa correlazione tra reato commesso e conseguenze amministrative previste... parimenti non si rinviene correlazione tra reati commessi e lesione del diritto fondamentale ad avere un'abitazione".

Cosa ha detto esattamente Fugatti: «Oggi c’è stata la decisione formale. Tu puoi colpire lo spacciatore che faccia un giro per Trento e poi venga all’Itea, se non è assegnatario lui non lo colpisci se non lo prendi dentro la casa Itea che è molto più difficile in flagranza di reato. Allora che ci crediamo anche che chi vive in casa Itea abbia un obbligo anche morale anche perché tu vivi in case dei trentini pagati dalle tasse pagate dai trentini, e quindi tu abbia l’obbligo morale di far rispettare le regole a chi vive con te. Anche perché quell’appartamento lì tu l’hai preso perché siete in tanti, perché se tu chiedi l’appartamento in due, l’appartamento non ti viene dato. Molto spesso proprio viene dato perché c’è un nucleo familiare ampio: 4, 5 o 6... sennò non te lo danno. Quindi non è vero che la responsabilità è personale: in quel caso lì è vero che tu vivi lì perché hai usufruito del fatto che siete in tanti. E quindi ti devi assumere anche le tue responsabilità. Comporta questa responsabilità qui, comporta una responsabilità educativa che deve passare.

Si è parlato di... i reati sono vari, ma in Commissione si è parlato ad esempio dello spaccio di droga, e lì deve passare un forte messaggio educativo. Perché da noi, la giunta, gli assessori, diciamo si manifestano sempre più spesso le problematiche delle famiglie, di giovani che fanno uso di droga, e ci viene fatto capire che la droga è un reato e che la droga fa male e quindi... se tu vivi in casa Itea il responsabile sei tu anche di altri e molto spesso ... poi ... ci possono essere altri casi, va capito, casi sociali, casi umani, questo va capito, ok? Però se noi vogliamo andare a colpire chi invece... ieri qualche consigliere - lo investo, perché se’l digo mi casca la terra, vengo additato - qualche consigliere di minoranza ha detto “siamo consapevoli che ci sono le bande all’interno degli appartamenti. Ok? Detto dai consiglieri di minoranza. (Tonina: fai il nome. Fugatti: no, non lo faccio) E quindi il problema c’è, e noi se vogliamo debellare queste bande come ha detto come hanno detto i consiglieri di minoranza dobbiamo per gli strumenti per farlo uno degli strumenti e anche questo. Forte, coraggioso, chiaro, però altrimenti non riusciamo a risolvere questo problema».

IL VIDEO DELL'ANNUNCIO DI FUGATTI   

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