Indennità, Tfr e pensioni ai sindaci Via libera dal consiglio regionale: un aumento di costi per 20 milioni di euro
Il tempo della lotta ai privilegi e ai costi della politica sembra ormai lontano anni luce.
A pochi mesi dalle elezioni in 158 comuni trentini - fissate per il 3 maggio 2020 - oggi il consiglio regionale ha infatti approvato con 34 voti a favore, 16 contrari 5 astenuti, 1 non partecipa al voto il trattamento di fine rapporto per i sindaci a tempo pieno e la pensione integrativa per i primi cittadini lavoratori autonomi, disoccupati o casalinghe. Il tutto si aggiunge all’aumento delle indennità del 7% già deciso il mese scorso.
L’assessore regionale agli enti locali, Claudio Cia, esulta: «Il testo introduce una forma di previdenza integrativa per sindaci, vicesindaci, assessori comunali e presidenti di comunità di valle, che non siano lavoratori dipendenti «per sanare una disparità di trattamento».
«Attualmente infatti - sostiene Cia - solo i lavoratori dipendenti potevano ricoprire determinate cariche amministrative negli Enti locali senza dover subire una perdita di contributi previdenziali o di reddito, come inevitabilmente accadeva per gli amministratori locali che fossero lavoratori autonomi o liberi professionisti, si pensi ad artigiani, contadini, architetti, farmacisti, commercianti. Del tutto privi di copertura previdenziale risultavano poi gli amministratori locali che non esercitavano attività lavorativa, ad esempio una casalinga, uno studente, o un disoccupato. Da qui l’azione dell’Assessorato regionale per garantire a tutti i cittadini condizioni di eguaglianza nell’accesso alle cariche elettive e incentivare i cittadini a impegnarsi per la propria comunità».
A livello economico la spesa è di 12 milioni di euro (4,5 per la provincia di Trento e 7,7 per quella di Bolzano) nei 5 anni di mandato. Nello specifico in Trentino la spesa sarà di 896 mila euro all’anno (472 mila per la previdenza e 423 mila per il fine mandato), mentre a Bolzano di 1,5 milioni all’anno. In totale, a livello regionale, la previdenza dei sindaci costerà 1,3 milioni all’anno e il fine mandato poco più di un milione all’anno.
Per arrivare alla cifra totale di 20 milioni di euro nei 5 anni di mandato abbiamo tenuto conto anche dell’aumento dell’indennità dei sindaci: il mese scorso la Regione ha deciso di tornare al passato e dopo 5 anni di riduzione delle indennità dei sindaci sia in Trentino sia in Alto Adige, i compensi di chi sarà eletto nella prossima tornata elettorale del maggio 2020 verranno alzati.
Nel quinquennio 2020-2025, quindi, il taglio del 7%, introdotto dalla legge 2013, è stato (appunto) tagliato. In concreto? Il sindaco di Trento, ad esempio, tornerà a percepire 9.432 euro mensili (lordi), dopo che per cinque anni ne aveva presi 8.771, sempre lordi.