Sgarbi candidato in Emilia-Romagna attacca le sardine «senza cervello» e invoca una Forza Italia «maschilista»
Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, oltre che parlamentare italiano (per Forza Italia) e sindaco di un paese del Centro Italia, è ora candidato alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna che si terranno fra poche settimane. E ieri ha dato vita a una conferenza stampa «show», come suo solito, attaccando fra l’altro le «Sardine» che ha definito «animali senza coscienza e intelligenza... Tutti per odio a Salvini».
«Essendo un’elezione di liste, ha ragione Salvini a dire che si sta votando per le politiche nazionali. I voti di lista potrebbero portare al 52% il centrodestra, non so cosa faccia la sinistra avendo solo il Pd che nascondono» ha detto Vittorio Sgarbi, capolista per Forza Italia a Bologna, Parma e Ferrara per le elezioni regionali del 26 gennaio, rispondendo a una domanda dei cronisti sulla presenza di Matteo Salvini agli appuntamenti elettorali nelle diverse province e sull’assenza, in alcune occasioni, della candidata Lucia Borgonzoni.
Prima di partecipare alla presentazione dei candidati azzurri a Bologna, Sgarbi ha aggiunto: «Per quanto sia una brava persona, Bonaccini non è un partito e cerca di nascondere quello che è. Che voti Forza Italia, così credo che Bonaccini possa ritrovare l’anima».
Nel suo incontro con la stampa Sgarbi ha anche ironizzato sul fatto che il padre di Lucia Borgonzoni sia un elettore del Pd («avere un padre in casa che vota l’altro, induce a una liberazione: i figli votano il centrodestra», ha detto) e sulle sardine: «Le sardine sono una malinconia: passare dal Partito comunista, da Togliatti, da Berlinguer, da Gramsci alle sardine, animali senza coscienza e intelligenza...Tutti per odio a Salvini».
Della candidatura, Sgarbi aveva già parlato il 2 gennaio in visita ad Avio. «Voglio portare via voti alla Lega. Ho detto di sì a Berlusconi per amicizia. È triste vederlo ridotto così: fisicamente è in forma, ma è depresso da Salvini, perché vede che tutto quello che ha fatto non trova più riscontro nel pubblico. Forza Italia deve essere guidata da un uomo, non da cinque ragazze. È nato come il partito di un maschio padrone e ora tutto in mano di ragazze. Il popolo queste cose non le ama: io sono l’ultimo maschilista che esiste, e per questo piaccio alle donne. L’idea di mettere una persona pesante come sono io, può riportare qualche attenzione a un movimento per altri versi del passato».