Riforma delle Apt, Failoni insiste: "Sotto i 3 milioni di presenze, si perde" ma "nessuna fusione obbligata, decidano loro"
Appena l’assessore al turismo Robert oFailoni (Lega Salvini, albergatore di Pinzolo) ha iniziato a parlare di “riforma” delle APT in Trentino, è scoppiato il vespaio. Prima la rivelazione che quelle sotto il milione di presenze dovrebberocessare, poi l’indicazione del passaggio da 13 a meno di 10. Infine le più fantasiose voci di “aggregazioni”, ad esempio fra Trento e Rovereto, che hanno provocato l’alzata di scudi dei sindaci e degli operatori.
Oggi la replica di Failoni, che parla di condivisione e dialogo. Spiega un comunicato stampa della Giunta provinciale: «Lo scopo di queste riunioni è quello di confrontarsi con i territori prima della preadozione del disegno di legge di riforma della legge sul marketing turistico. Non capisco la querelle che si sta sviluppando sulla stampa in merito ad un’ipotetica fusione dell’Azienda per il Turismo di Trento con quella di Rovereto, – commenta Failoni – sfido chiunque a dire che impongo la fusione tra l’APT di Trento e quella di Rovereto, anche perché, se i primi non vogliono, c’è poco da fare. In autonomia, ciascun territorio avrà la facoltà di cogliere le opportunità migliori per il proprio ambito».
E quindi? «La riforma che stiamo portando avanti - prosegue l’assessore - guarda al 2030 e mette al centro il turista e i suoi bisogni, necessità che vanno sicuramente oltre i confini gestionali e organizzativi che ci diamo. La sfida è quella di permettere alle APT di agire con snellezza ed efficacia sul mercato per svolgere al meglio questo importante compito verso i nostri ospiti, cercando di sviluppare quella qualità dell’esperienza e dell’ospitalità che oggi è fondamentale per migliorare la competitività del nostro sistema turistico rispetto ai competitor più forti. In questi mesi abbiamo studiato diverse realtà, compreso quello che fanno Austria, Svizzera e Germania e su questo non si scherza: una destinazione turistica che ha meno di 1 milione di presenze non ha un peso specifico sufficiente per posizionarsi sul mercato. Da 1 a 3 milioni iniziamo a ragionare, mentre è da 3 milioni di presenze che abbiamo la forza per stare sul mercato da veri protagonisti. La stessa indagine ci ha evidenziato chiaramente come le APT di minori dimensioni o i consorzi fuori ambito turistico non hanno sufficiente personale e forza per dare servizi di qualità ai propri operatori e turisti (il principale scopo dell’APT) o, altresì, di posizionarsi sui diversi mercati con un prodotto turistico competitivo».
Quindi, tagli. Dice ancora failoni: «Se vogliamo condannare i territori piccoli a rimanere marginali la strada è semplice: lasciamo tutto come è, lasciamo che il turismo rimanga ancillare rispetto agli altri settori dell’economia e lasciamo che le diverse normative blocchino per sempre il funzionamento di queste realtà. Allora sì che il Trentino non sarà interamente turistico, come invece vogliamo scrivere per la prima volta in legge».
Nei prossimi giorni l’assessore Failoni ha in programma diversi incontri sul territorio. «Per quanto riguarda la Vallagarina - conferma l’assessore - oltre all’assemblea dei soci dell’APT, l’intenzione è quella di incontrare gli operatori dei diversi Comuni con incontri ad hoc come per tutto il Trentino. È giusto che ciascuna zona rifletta sullo stato attuale e che colga – o meno – le opportunità che ci possono essere, come no, in altri contesti. La scelta però sarà in primo luogo in mano al mondo imprenditoriale, ricordo infatti che le APT non sono l’ufficio affari esteri dei Comuni».
Giovedì 30 gennaio l’Assessore Failoni sarà a Brentonico per un’inaugurazione, mentre venerdì 7 febbraio l’intenzione è quella di incontrare l’assemblea dell’APT e - in un incontro pubblico - gli operatori della Vallagarina. «Seguiranno - conclude l’assessore - altri incontri sul territorio, in tutta la Vallagarina, coinvolgendo non solo Rovereto ma anche le altre località. Ricordo infatti che la città di Rovereto ha solo il 50% delle presenze dell’intero ambito, è pertanto giusto che ciascuna zona della Vallagarina possa scegliere in piena autonomia sul proprio futuro».