In tutta Italia alle finestre e sui balconi per ringraziare medici e infermieri
Dopo il corale e auto-incoraggiante inno nazionale di ieri alle 18.00, anche oggi a mezzogiorno l’Italia si è unita in un flash-mob per l’emergenza coronavirus, stavolta per esprimere il plauso e il ringraziamento a medici e infermieri che combattono fino allo stremo contro l’epidemia.
«Tutti alle finestre per un lungo applauso di ringraziamento a coloro che stanno lavorando per noi negli ospedali e di incoraggiamento», hanno fatto girare i promotori sui social. «Un gesto semplice per unire le nostre mani», hanno detto agli italiani rimasti in questi giorni, giocoforza, chiusi in casa.
E allo scoccare del mezzogiorno, da Roma a Torino, Firenze, alle tante città grandi e piccole dal Nord al Sud della Penisola, numerosissimi i cittadini, attirati dal tam-tam virtuale, che si sono affacciati a finestre e balconi per un lungo applauso a tutti gli operatori impegnati in prima linea in questi giorni così difficili. A Napoli c’è chi urlava «È per tutti i medici e gli infermieri italiani», chi gridava «Viva l’Italia», chi ancora «Vinceremo».
A Bari c’è chi ha intonato ancora l’Inno di Mameli, chi ha sventolato il Tricolore.
«Essere presenti, per come è possibile in questi tempi, in mezzo alla gente»: così l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, spiega l’invito alle chiese della diocesi di suonare le campane alle 12.00 in punto di domani, in concomitanza con l’Angelus del Papa. E a Roma, la Comunità di Sant’Egidio fa sapere che ogni sera alle 20.00, a partire da Santa Maria in Trastevere, tutte le chiese del rione faranno suonare le loro campane per 10 minuti, «in espressione di vicinanza, solidarietà e preghiera nei confronti di tutti coloro che in questi giorni soffrono per le conseguenze del coronavirus, per le loro famiglie e per tutte le persone più fragili e a rischio».
Intanto, però, sono oltre settemila le persone denunciate in un giorno per aver violato le misure restrittive introdotte con i provvedimenti governativi. Secondo gli ultimi dati del Quirinale, sono state controllate complessivamente 157.271 persone, 6.942 delle quali denunciate per violazione delle misure e 276 per false dichiarazioni. Controllati inoltre 83.454 esercizi commerciali e denunciati 239 negozianti.
E emergono anche le tante situazioni curiose, la «fantasia» di cui si dà prova nel contravvenire alle norme. A Torino, un moldavo di 26 anni e un romeno di 34 si sono spacciati per fattorini nel tentativo di eludere i controlli ma, a bordo di un camioncino e in evidente stato di ubriachezza, sono stati smascherati dalla polizia. Due coniugi sono stati denunciati nel Pisano dagli agenti di Ps dopo che, andati a cercare asparagi, la moglie 80enne si è persa ieri in un bosco ed è stata ritrovata solo stamane dai soccorritori chiamati dal marito.
«Siamo usciti di casa per acquistare dell»erba da fumare...’, si sono giustificati 4 uomini bloccati e denunciati dai Cc a Catania durante i controlli per far rispettare le restrizioni anti-coronavirus.
A Viareggio, nella pineta di Levante, tre prostitute sanzionate da polizia e vigili urbani, non avendo potuto dare giustificazioni plausibili per il fatto di trovarsi fuori casa. Venti i denunciati a Bologna per aver partecipato a una festa universitaria. A Roma un gestore di farmacia denunciato dalla Ps perché vendeva gel battericida e guanti con prezzi fino al +800%. A Sassari la Gdf ha arrestato un 22enne non solo per aver violato le restrizioni, ma con lo scopo di rubare un’auto. Infine, i carabinieri di Torre Annunziata hanno denunciato un parroco e un titolare di pompe funebri per aver proceduto alla benedizione di una salma in una funzione funebre alla presenza di più persone.