Ghezzi contro Fugatti e Segnana 57 interrogazioni, una per RSA con 25 domande ciascuna
Paolo Ghezzi, consigliere provinciale di «Futura», vuole risposte chiare e definite sulla situazione delle RSA trentine. «Il presidente Fugatti ogni giorni fa la sua conferenza stampa-show su Facebook senza alcun contraddittorio; in un mese ha collezionato oltre 100 ore di diretta, mentre al question time dei consiglieri ha dedicato 4 ore in tutto, senza possiblità di discutere e senza ascoltare le minoranze che si erano proposte per collaborare».
E quindi, ecco il malloppo: «Oggi, 25 aprile, sto depositando 57 interrogazioni con le stesse 25 domande a Fugatti e Segnana su ciascuna delle 57 rsa del Trentino: APSP Anaunia di Predaia, APSP Beato de Tschiderer di Trento, APSP Casa di riposo Giovanelli di Tesero, APSP Casa di riposo San Vigilio Fondazione Bonazza di Spiazzo Rendena, APSP Casa di riposo S. Filippina di Grigno, APSP Casa Laner di Folgaria, APSP Centro residenziale Adamello Collini di Pinzolo, APSP Centro servizi sociosanitari e residenziali Malé, APSP Cesare Benedetti di Mori, APSP Città Riva del Garda di Riva del Garda, APSP Civica di Trento Rsa Angeli Custodi di Trento, APSP Civica di Trento Rsa Gabbiolo di Trento, APSP Civica di Trento Rsa Gardolo di Trento, APSP Civica di Trento Rsa S.Bartolomeo di Trento, APSP Clementino Vannetti di Rovereto, APSP Cristani - De Luca di Mezzocorona, APSP Don Giuseppe Cumer di Vallarsa, APSP Dott. A. Bontempelli di Pellizzano, APSP Fondazione Comunità di Arco di Arco, APSP Giacomo Cis di Ledro, APSP Giovanni Endrizzi di Lavis, APSP Giudicarie Esteriori di Bleggio Superiore, APSP Margherita Grazioli di Povo di Trento, APSP Opera Romani di Nomi, APSP Padre Odone Nicolini di Pieve di Bono - Prezzo, APSP Piccolo Spedale di Pieve Tesino, APSP Redenta Floriani di Castel Ivano, APSP Residenza Molino di Dro, APSP Residenza Valle dei Laghi di Cavedine, APSP Rosa dei Venti di Borgo Chiese, APSP S. Gaetano di Predazzo, APSP S. Lorenzo e S. Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, APSP S. Spirito Fondazione Montel di Pergine Valsugana, APSP S. Valentino Fondazione Città di Levico Terme di Levico Terme, APSP S. Giovanni di Mezzolombardo, APSP San Giuseppe di Primiero di Primiero - San Martino di Castrozza, APSP San Giuseppe di Roncegno Terme, APSP Santa Maria di Cles, APSP Suor Agnese di Castello Tesino, APSP Ubaldo Campagnola di Avio, APSP Val di Fassa di Vigo di Fassa, APSP Valle del Vanoi di Canal S. Bovo, APSP Villa S. Lorenzo di Storo, APSP di Brentonico, Casa di cura Sacra Famiglia di Arco, Casa di cura Sacra Famiglia di Rovereto, Casa di cura Solatrix di Rovereto, Coop Kaleidoscopio Casa S. Maria di Altopiano della Vigolana, Coop. Spes Rsa Casa famiglia di Cadine di Trento, Coop. Spes Rsa Valle di Cembra di Cembra - Lisignago, Coop. Spes Rsa Via Veneto di Trento, Coop. Spes Rsa Villa Alpina di Montagnaga di Piné, Coop. Spes Rsa Villa Belfonte di Trento, Ospedale S. Camillo - Rsao di Trento, Soc. Coop sociale Stella Montis di Fondo, Spes - Rsa Solatrix di Rovereto, Spes - Rsao di Tione».
Di seguito l’interrogazione tipo: «Dati e gestione dell’emergenza da pandemia Covid-19 quali interventi di Provincia e Azienda sanitaria?
Premesso che: nelle rsa del Trentino il tasso dei decessi per Covid-19 è stato particolarmente alto, in confronto alle altre realtà regionali, secondo i dati dei report degli istituti nazionali di ricerca, diffusi dalle autorità nazionali competenti; le statistiche diffuse dalla Provincia di Trento, nonostante la quotidiana diretta Facebook/tv del presidente con l’obiettivo dichiarato della trasparenza, sono lacunose e incomplete; risulta che alcune rsa sono rimaste esenti dai contagi da Covid-19 mentre in altre si è verificata una strage silenziosa, con altissime percentuali di ospiti morti in seguito alla malattia; molte sono state le segnalazioni, ai mezzi di informazione e alle forze politiche, di ritardi, contraddizioni e incertezze da parte della giunta provinciale e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, rispetto alla gestione dell’emergenza pandemica nelle rsa; i mezzi di informazione hanno ampiamente documentato le tante storie diverse delle rsa del Trentino, raccontando le tragedie delle morti in solitudine, il dolore dei famigliari, l’impotenza degli operatori oltre a episodi di straordinaria generosità del personale delle singole rsa; ma hanno anche evidenziato seri interrogativi sulla gestione da parte delle autorità competenti a livello provinciale; la procura della Repubblica ha avviato nei giorni scorsi un’indagine sulle rsa del Trentino per verificare eventuali responsabilità penali; la giunta provinciale, nelle sue diverse articolazioni, e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nelle sue diverse articolazioni, dall’inizio della pandemia ad oggi hanno gestito l’emergenza nelle rsa attraverso scelte, indicazioni e orientamenti diversi nel corso del periodo; nonostante l’assessora provinciale alla salute (con un articolo sull’Adige del 18 aprile 2020), abbia respinto ogni responsabilità della giunta provinciale nella gestione dell’emergenza pandemica nelle rsa del Trentino, la giunta provinciale e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nelle loro diverse articolazioni, dovevano e devono assumersi la responsabilità tecnica e politica della gestione dell’emergenza pandemica nelle rsa del Trentino; di fronte a una simile tragedia epocale, che ha fatto più morti dei bombardamenti degli Alleati sulla città di Trento durante la seconda guerra mondiale e del disastro industriale della Valle di Stava nel 1985, i consiglieri provinciali hanno il diritto/dovere di conoscere nei dettagli ciò che è successo in ciascuna rsa del Trentino;
Si interrogano il Presidente della provincia e l’assessora alla salute per sapere:
1. Quanti pazienti risultavano presenti nella rsa ........ il 1° marzo 2020?
2. Quanti ne risultano al 30 aprile 2020?
3. Quanti operatori risultavano in servizio il 1° marzo 2020?
4. Quanti sono in servizio al 30 aprile 2020?
5. In quale data la rsa è stata chiusa alle visite esterne?
6. Si è trattato di una decisione autonoma della direzione sanitaria della rsa o dell’applicazione di una disposizione della Provincia/Dipartimento salute o dell’Azienda sanitaria provinciale?
7. In quale data la rsa è stata riaperta alle visite esterne?
8. Quanti casi di positività al Covid-19 sono stati riscontrati tra i pazienti in marzo e aprile 2020? Tra questi, quanti sono stati i positivi al tampone e quanti per sola sintomatologia?
9. Quanti casi di positività al Covid-19 sono stati riscontrati tra gli operatori in marzo e aprile 2020?
10. Su quanti pazienti sono stati effettuati i tamponi per il Covid-19?
11. Su quanti operatori sono stati effettuati i tamponi per il Covid-19?
12. Su quanti pazienti/ospiti sono stati effettuati esami sierologici?
13. Su quanti operatori sono stati effettuati esami sierologici?
14. In quali date sono stati distribuiti i dpi?
15. All’inizio i dpi monouso erano in numero sufficiente a garantirne un corretto utilizzo (cioè, a evitarne il non riutilizzo)? Se non da subito, da quale data lo sono diventati?
16. Quante volte sono state effettuate visite da parte dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria?
17. Quanti e quali documenti ufficiali da parte di Assessorato/dipartimento salute e/o Azienda sanitaria provinciale per la gestione dell’emergenza Covid-19 sono stati inviati ai dirigenti della rsa? E in quali date?
18. È stato necessario chiedere un supporto esterno di operatori?
19. Se sì, quando ne è stata fatta richiesta?
20. Quando è stata soddisfatta tale richiesta?
21. Quanti operatori aggiunti sono arrivati e per quale periodo?
22. Quanti decessi si sono registrati in totale nei primi 4 mesi del 2020?
23. Quanti decessi si sono registrati in totale nei primi 4 mesi del 2019?
24. Quanti decessi sono stati registrati come Covid-19 nei primi 4 mesi del 2020?
25. Quanti decessi non registrati come Covid-19 di pazienti positivi al Covid-19?» conclude Ghezzi.