Covid, in Italia riprende il calo di vittime e nuovi contagi

Sono 238.011 i contagiati da coronavirus in Italia, un numero in calo rispetto a giovedì - quando erano 238.159 - per un ricalcolo della Regione Sicilia che ha sottratto 397 casi. L'incremento giornaliero è dunque di 251 nuovi contagi (giovedì era 333), 157 dei quali in Lombardia, pari al 62,5%.

Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Sono 5 le regioni ad aumento zero: Marche, Campania, Valle D'Aosta, Calabria e Basilicata.

Torna a scendere l'incremento giornaliero delle vittime per coronavirus in Italia. Sono 47 nelle ultime 24 ore. In Lombardia nell'ultima giornata se ne sono registrate 18. Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.561. E sono saliti a 181.907 i guariti e i dimessi con un incremento rispetto a giovedì di 1.363 quando l'aumento era stato di 1.089. 

Dopo l'aumento di ieri, tornano a scendere i ricoveri in terapia intensiva dei malati di coronavirus: sono 161 i pazienti ricoverati nei reparti di rianimazione, 7 meno di giovedì quando erano 168. In Lombardia sono 60. I malati ricoverati con sintomi sono invece 2.632, con un calo di 235, mentre quelli in isolamento domiciliare scendono sotto i ventimila: sono 18.750, con un calo di rispetto a 1.316. 

«In alcune realtà regionali, continua ad essere segnalato un numero di nuovi casi di contagi da Sars-Cov2 elevato. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione del virus è ancora rilevante», si legge nel report settimanale del periodo dall'8 al 14 giugno del Monitoraggio della Fase 2.

«In tutta la Penisola - continua il documento - sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in diverse Regioni e province autonome. Si conferma un Rt minore di 1 a livello nazionale e quasi nella totalità delle regioni e province autonome».

«Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 8/6-14/6) di 6.03 per 100.000 abitanti. Tuttavia, a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente», si legge ancora nel Report che riporta sia il flusso di sorveglianza coordinato dal Ministero della Salute che quello dell’Istituto Superiore di Sanità.
«Questo - si legge ancora nel Report - descrive una situazione epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico».

Secondo il Report sul Monitoraggio della Fase 2, «le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 sul territorio nazionale, pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus, con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni e nelle province autonome». La situazione stando ai dati del documento, relativa prevalentemente alla seconda fase di transizione, «è complessivamente positiva, ma con alcuni segnali di allerta relativi alla trasmissione». E viene quindi indicato di «mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la conformità della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti». «Queste azioni sono fondamentali - conclude il Report - per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche».

Il Lazio guida la classifica dei contagi in Italia, nella settimana dall’8 al 14 giugno, infatti, secondo il monitoraggio dell’Iss l’indice Rt e’ passato a 1,12 più alto di quello della Lombardia che si attesta allo 0,82. La Lombardia è in discesa rispetto alla settimana precedente, ma sempre in cima insieme alla Liguria nella classifica delle regioni italiane con l’Rt più alto.

«Il valore Rt sopra 1 è legato ai focolai già chiusi, la situazione è sotto controllo». Così l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato precisando che «la rilevazione del Ministero indica come il Lazio abbia il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale con il 100% dei casi con regolare indagine epidemiologica e con ricerca dei contatti stretti». «Nell’odierna valutazione da parte del Ministero della Salute il Lazio registra un valore RT superiore a 1, ma questo ce lo aspettavamo ed era inevitabile poiché è causato dai focolai ormai chiusi nella città di Roma -spiega D’Amato- Sarebbe stato grave l’inverso poiché avrebbe significato la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai». «La rilevazione del Ministero ci dice inoltre come il Lazio abbia il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale con il 100% dei casi con regolare indagine epidemiologica e con ricerca dei contatti stretti -conclude D’Amato- Un dato estremamente positivo se collegato anche al netto miglioramento del tempo medio tra data di inizio sintomi e la data della diagnosi (tampone) che scende a sole 48h, su una soglia di sufficienza delineata in 5 giorni».

Sono in calo in Lombardia sia i dati relativi ai nuovi contagiati sia quelli dei decessi: sono infatti 157 i nuovi casi, di cui 94 a seguito di test sierologici, e la percentuale tra tamponi effettuali e nuovi casi positivi è dell’1,5%. I decessi sono 18, per un totale di 16.534 morti in regione dall’inizio della pandemia. Stazionari i ricoveri in terapia intensiva (60), calano i ricoverati non in terapia intensiva (-136, 1.537 in totale).

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