Recovery plan, ok alla ferrovia Trattativa sugli altri 2 miliardi
Inizia la partita degli investimenti sui territori delle risorse del Recovery plan. Il documento ha inserito i progetti delle circonvallazioni ferroviarie di Trento e Rovereto collegate al progetto transeuropeo del tunnel del Brennero. Dopo l'ok nel consiglio dei ministri convocato martedì sera alle 21.30, arriva ora il tempo dell'interlocuzione con Regioni e Province. I 222 miliardi di euro del Recovery Plan sono distribuiti su una serie di macro-aree di intervento all'interno delle quali molti dei progetti presentati dal Trentino potranno trovare udienza.
Per capire quali potrebbero essere le ricadute complessive sul fronte la Provincia ha chiesto a Roma di avviare un confronto. «Abbiamo già inviato la richiesta in questo senso» afferma il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti (Lega).
I 32 progetti inviati a settembre dell'anno scorso a Roma per un totale di 2 miliardi hanno possibilità, spiega Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva che ha seguito il dossier Recovery Plan, di essere considerati in linea con l'impostazione del documento. E anche la deputata trentina Emanuela Rossini sottolinea come su molti temi, dalla transizione ecologica alla mobilità sostenibile, ci siano chance per il Trentino di veder arrivare risorse sul territorio.
Per ora, spiega Fugatti, sono stati inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (il Pnrr che contiene il Recovery plan per la parte italiana), approvato nella notte dal Consiglio dei ministri. Oltre all'inserimento delle due circonvallazioni ferroviarie all'interno delle opere strategiche nazionali, è stato chiarito che la realizzazione sarà affidata ad un commissario straordinario con ampi poteri derogatori rispetto alle procedure ordinarie. Questo consentirà di dare una notevole accelerata ai lavori. Fugatti auspica ora di essere coinvolto nella scelta del commissario che dovrà operare sul territorio del Trentino.
Sei, in totale, le missioni principali del Pnrr da 222 miliardi che a loro volta raggruppano 16 componenti: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Idrogeno, mobilità, acqua.
Sono tre aree in cui il Trentino ha presentato una serie di proposte che potrebbero essere finanziate. Ricordiamo che 62 miliardi sono stanziati su energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile (18,22), efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (29,35), tutela del territorio e della risorsa idrica (15,03 miliardi). E tra i 32 progetti trentini troviamo ad esempio quelli per estendere la rete idrogeno lungo l'asse del corridoio del Brennero e A22 per 15 milioni. Un progetto per treni ibridi sulla tratta ferroviaria della Valsugana per 110 milioni e una flotta di bus urbani elettrici a Trento sostitutiva dei diesel per 25 milioni (52 bus elettrici). Per ridurre il rischio idrogeologico ci sono 35 milioni, per risparmiare acqua un piano per l'agricoltura da 100 milioni.
Digitalizzazione sotto la lente.
Nel Pnrr ci sono 38 miliardi sulla digitalizzazione trasversale ai vari settori. La Provincia tra i 32 progetti punta, tra l'altro, su un Trentino in rete col potenziamento della rete dorsale in fibra ottica e completamento connettività delle scuole (12,3 milioni) e su soluzioni digitali integrate per semplificare il rapporto con l'utenza (10 milioni), e sulla digitalizzazione dei servizi e dei processi del sistema sanitario provinciale (32 milioni).
Il confronto con l'opposizione.
Anche in Consiglio provinciale è rimbalzata la questione del Recovery. Giorgio Tonini (Pd) ha chiesto con quali strumenti e in che tempi la giunta pensi di attivare la conferenza per definire le priorità per il rilancio del Trentino, il confronto con il Consiglio provinciale e la valutazione della revisione delle proposte avanzate per il Recovery Fund. Fugatti ha confermato la volontà del governo provinciale di addivenire ad un confronto entro il primo trimestre del 2021 con le associazioni di categoria, i sindacati e tutti i portatori di interesse per raccogliere suggerimenti su strategie future da elaborare ai fini della ripresa. Un ruolo strategico in questo contesto lo svolge il Recovery Plan, riguardo al quale la Pat ha presentato diversi progetti ed è di queste ore la notizia dell'inserimento di opere importanti come il tratto trentino del collegamento ferroviario del tunnel del Brennero.