Vaccini covid agli over 80, ecco il piano in Emilia diretto dall'ex "trentino" Bordon: prenotazioni facili (anche in farmacia), punti diffusi sul territorio ed équipe mobili a domicilio
In Trentino stanno partendo le prenotazioni per gli over 80 che vogliono farsi vaccinare contro il covid. Una partenza condizionata dall'intasamento del Cup online dell'Apss, unico canale cui gli utenti possono rivolgersi per prenotare.
Si prevede che serviranno circa otto settimane per somministrare le prime dosi alla intera platea dei circa 22 mila ultraottantenni trentini ancora da vaccinare (mentre per quelli residenti nelle case di riposo la campagna sarà conclusa fra pochi giorni).
In queste ore l'Adige sta ricevendo numerosi messaggi da utenti irritati perché non riescono ad accedere al Cup trentino per prenotare la vaccinazione per parenti o amici anziani.
Questa modalità unica di prenotazione è stata oggetto di critiche sia perché si temeva - come poi si è verificato - un collasso del sistema informatico sia perché per molti anziani accedere al Cup online può essere complicato.
La campagna vaccinale per gli over 80 avrà effetti diretti sul quadro epidemiologico: si stima che una volta completata il tasso di letalità del covid quanto meno si dimezzerà.
Ma come si fa nelle altre regioni? Nel vicino Veneto la campagna destinata agli ultraottantenni, definita "fase 1/B" scatta il 15 febbraio e sono già partite le lettere delle aziende sanitarie all'indirizzo degli anziani aventi diritto, che dunque ricevono una data per l'appuntamento (a disposizione un numero verde ad hoc per chiarimenti).
Si comincia la prima settimana con i nati nel 1941, poi dal 22 febbraio seguirà la classe 1940 e così via. Nelle circa 50 sedi attivate, si utilizzeranno sia il vaccino PfizerBionTech sia quello di Moderna e i richiami partiranno poi l'8 marzo.Il tutto sarà eventualmente ricalibrato, nelle tempistiche, in base alla disponibilità di dosi di vaccino nelle prossime settimane.
Ma vediamo come funziona in Emilia Romagna, dove il numero uno della sanità regionale è, dall'autunno scorso, l'ex direttore generale dell'Apss trentina, Paolo Bordon.
Qui si nota immediatamente che il modello adottato è quello della massima ramificazione territoriale, cioè della vicinanza del servizio sanitario all'utenza.
Sul fronte prenotazioni, aperte dal 15 febbraio, niente "click day" ma accesso tramite una serie diversificata di canali: Cup, farmacie, portale regionale, fascicolo sanitario individuale, l’app Er Salute, il CupWeb, telefono e a breve anche attraverso il proprio medico di base.
Non è necessario essere in possesso di una prescrizione: bastano i dati anagrafici e si conosceranno immediatamente data, luogo e altre informazioni utili. La prima data utile per le vaccinazioni è martedì 16 febbraio.
A proposito delle prenotazioni online, l'assessore Raffaele Donini ha commentato: «È inutile con i vaccini che abbiamo proporre un click day in cui si imballa tutto il sistema».
Si è deciso anche di dare la precedenza agli over 85, per passare poi alla fascia 80-85 anni (che potrà prenotarsi dal 1° marzo, con prime somministrazioni dall'indomani).
Anche sul piano operativo, l'organizzazione emiliano-romagnola punta sulla moltiplicazione dei punti di somministrazione, fino ad arrivare alle équipe mobili, che nei casi di necessità (fra gli over 85 c'è chi non è in grado di spostarsi da casa) possono raggiungere gli anziani a domicilio.
Emblematico, da questo punto di vista, il piano messo a punto dall' Ausl di Bologna, che prevede 57 postazioni dislocate sull'intero territorio metropolitano (oltre al predetto servizio a domicilio).
In particolare, a Bologna e provincia, saranno allestiti da martedì 23 punti vaccinali fissi (definiti hub) e 34 centri mobili (gli "spot"), attivi anche nel fine settimana, in modo da favorire l'eventuale accompagnamento di persone anziane da parte di familiari o badanti.