Milano, il sindaco Sala aderisce ai Verdi europei
Colpo di scena a Milano: il sindaco Giusepep Sala, che si ricandiderà alle amminastrative di quest'anno, passa ai Verdi europei.
Il primo cittadino rompe così il legame con il Pd e contribuisce a quella che in queste settimane appare come una svolta per un tentativo di rinascita, anche in Italia, del partito ecologista, oggi molto forte in diversi Paesi europei.
Sala ha spiegato la decisione in un'intervista rilasciata oggi alla Repubblica in cui sottolinea l'urgenza di dare risposte concrete alla crisi ecologica.
Come verde potrò fare meglio anche il sindaco
«Adesso questi due miei percorsi – sindaco e appassionato ecologista – si uniscono. E per me aderire ai Verdi europei significa, prima di tutto, fare meglio il sindaco di Milano. E rendere Milano una città sempre più protagonista nello scenario internazionale. La mia non è una scelta “sorprendente”, è ponderata», spiega al quotidiano romano.
Sala menziona poi l'identità di vedute che lo accomuna ai Verdi europei e propone Milano come uno dei laboratori internazionali dello sviluppo sostenibile.
Anche la crisi covid, osserva il sindaco, è un monito sull'urgenza di risolvere le questioni ambientali. E quindi ricorda che proprio la pianura padana è un'area «dove ristagna l’inquinamento, e con tante industrie e tanti allevamenti intensivi, che non aiuta il nostro sistema respiratorio». Conclusione: «La difesa della salute pubblica passa dall’abbattimento di emissioni e smog».
E alla Camera ritorna una componente ecologista
E solo tre giorni prima dell'annuncio di Sala, alla Camera dei deputati torna una componente verde in un gruppo parlamentare (il "misto"). Tre deputati ex LeU-Sinistra ecologia e libertà, M5S e +Europa, danno vita all'iniziativa sotto il nome di "FacciamoEco".
"Siamo felici oggi di annunciare la nascita della componente ecologista dal nome FacciamoEco in collaborazione con la Federazione dei Verdi", hanno spiegato i deputati del gruppo misto Rossella Muroni (LeU), Alessandro Fusacchia (+Europa) e Lorenzo Fioramonti (M5S). La loro speranza è ora di aggregare altri eletti.
"In questa fase politica- proseguono i deputati -, in cui tutti si reinventano ecologisti, è importante che chi ha una storia di impegno concreto sul fronte ambientalista faccia sentire la propria voce, dando spazio a tutte quelle realtà associative e scientifiche che da decenni si battono per una vera transizione ecologica del Paese. Grazie all'accordo con la Federazione dei Verdi- affermano i tre parlamentari -, abbiamo deciso di mobilitarci per ricordare come un vero cambiamento sia possibile solo dando 'voce' a chi non ce l'ha, soprattutto le nuove generazioni, che ci chiedono un'inversione di rotta tanto radicale quanto concreta per garantire un futuro sostenibile.
L'ambientalismo politico non può prescindere da una nuova visione dell'economia, che sia improntata ai valori dell'ecologia, facendo leva su tutti gli ecosistemi dell'innovazione tecnologica e sociale".
"Lotteremo contro il greenwashing, contro la finta transizione che si trasforma in 'transazione' e incalzeremo il Governo per passare dalle parole ai fatti. Cominciando con una serie di proposte concrete, dall'inserimento di un servizio civile ambientale nel PNRR per unire lavoro e formazione sulla messa in sicurezza del territorio, fino ad una riforma fiscale green (partendo dal taglio graduale dei sussidi ambientalmente dannosi) e ad un nuovo approccio sulla scuola e sulla ricerca, vere leve dello sviluppo di una nazione", concludono.
Muroni: manca una progettualità ambientalista
Rossella Muroni aveva preannunciato la decisione una lettera sul suo sito web, in cui spiegava: "Per affrontarle le sfide che abbiamo davanti servono visione e una capacità nuova che segni la discontinuità anche dell'ecologismo in politica, e che sia in grado di fornire quella progettualità che nell'Italia di oggi non si vede.
Voglio allora contribuire a costruire una comunità di uomini e donne che si metta al servizio di questi obiettivi. Farò questo lavoro dal gruppo Misto: è più giusto, più coerente, più onesto".
Muroni parla della "necessità e urgenza di perseguire la strada dell'ecologia, intesa come l'anima delle politiche che il Paese deve assicurarsi in una visione che guarda ai prossimi 30 anni. Siamo costretti a lavorare insieme, ma la verità è che le destre non hanno rinunciato realmente ai porti chiusi, alla flat tax, alle trivelle, ai condoni edilizi, agli scudi fiscali, per questo è fondamentale impegnarsi da subito.
Sconfiggere Covid-19, la campagna di vaccinazione, riavere la scuola in presenza, e offrire sostegno alle famiglie bisognose, sono adesso le priorità in cima alla lista".
In un'intervsta a Repubblica, dice: "Vado nel Gruppo Misto, dove nascerà una componente verde. Nelle ultime settimane il contesto politico è cambiato. Il governo Draghi nasce dopo un fallimento della politica e questo ora permette di agire con più libertà e con meno appartenenze.
Non è mai diventato un partito. È riuscito a eleggere 18 parlamentari, ma poi non è stato capace di fare il salto, non elaborando anche un proprio punto di vista sulla questione ecologica, che oggi è la questione per eccellenza. Sosterrò il governo con responsabilità, ma allo stesso tempo lo incalzerò. Spero mantenga gli impegni sull'ambiente e non subentri il green washing che abbiamo già visto nelle grandi imprese".