Covid / Italia

Aumentano i morti (529), mentre calano i nuovi contagi (16mila) e il tasso di positività (5,3%)

Resta forte la pressione sul sistema ospedaliero ma con qualche segnale di rallentamento. L'Iss: ormai variante inglese oltre l'86% nella media nazionale

Bollettino covid pesante, oggi, in Italia: sono 529 le vittime in un giorno (ieri erano state 417).

E risultano 16.017 positivi al test del coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati  diffusi poco fa dal ministero della salute.

Anche i flussi ospedalieri restano a livelli elevati: oggi risultano 3.716 i pazienti covid ricoverati in terapia intensiva, peraltro 5 meno di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, sono 269 (192 ieri).

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 29.231 persone, in aumento di 68 unità rispetto al giorno prima.

In totale i casi da inizio epidemia sono 3.561.012, i morti 108.879.

Gli attualmente positivi sono 562.832 (-3.161 rispetto a ieri), i guariti e dimessi 2.889.301 (+18.687), in isolamento domiciliare ci sono 529.885 persone (-3.224).

Sul fronte dei test, il tasso di positività scende al 5,3%, in calo del 2,9% rispetto a ieri, quando era all'8,2%.Sono stati effettuati 301.451 i tamponi molecolari e antigenici.

E secondo l'ultima analisi dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornata al 29 marzo, continuano ad aumentare, da circa tre settimane, i ricoveri in terapia intensiva di pazienti covid: la percentuale di posti letto occupati ha infatti raggiunto il 41% rispetto al 38% della scorsa settimana, ben al di sopra della soglia critica fissata al 30%. Sale invece al 44% (rispetto alla soglia critica fissata al 40%) la percentuale di posti letto occupata da pazienti Covid−19 nei reparti ordinari.

Il Trentino e 12 Regioni superano la soglia critica del 30% per occupazione delle terapie intensive. 

In Italia al 18 marzo scorso la prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus sars-cov-2 era del 86,7%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 63,3% e il 100%.

Per quella "brasiliana" la prevalenza era del 4,0% (0%-32,0%), mentre le altre monitorate sono sotto lo 0,5%.

La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della salute insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler, che fa seguito a quelle diffuse nelle scorse settimane da cui era emersa una maggior trasmissibilità per la variante inglese del 37%.

Nel contesto italiano in cui la vaccinazione "sta procedendo ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate. Mentre la variante Uk è ormai ampiamente predominante, particolare attenzione va riservata alla variante P.1 brasiliana", si legge nel report.

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