ROMA. Dopo le valutazioni Ema, che non emette prescrizioni ma parla di rari casi di trombosi in relazione al vaccino anti covid-19 Vaxzevria di AstraZeneca, stasera le autorità sanitarie italiane hanno deciso di raccomandare l'uso preferenziale del farmaco su persone oltre i 60 anni.
L'indicazione è stata concordata anche a livello di ministeri della salute di alcuni Paesi Ue (sul tema oggi in serata una videoconferenza) ed è suffragata non solo dai dati sui rari casi di trombosi (effetto collaterale presente quasi esclusivamente su persone sotto i 60 anni) ma anche su una valutazione circa l'emergenza di accelerare le somministrazioni ai soggetti che rischiano maggiormente la vita in caso di infezione.
Lo ha spiegato stasera, in una conferenza stampa apertasi poco dopo le 21, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), precisando che il tasso di letalità del covid crolla sulel persone sotto i 60 anni (6 per mille nella fascia 50-59 e 2 per mille in quella 40-49).
Questo significa che rallenterà, d'altro canto, la somministrazione del vaccino a categorie quali forze dell'ordine, militari e insegnanti, per le quali veniva utilizzato, appunto, il farmaco di AstraZeneca.
Saranno però assicurate le seconde dosi di richiamo, che peraltro si possono differire fino a 12 settimane.
Si tratta, peraltro, di un passaggio coerente con la decisione annunciata fin dall'esordio dal nuovo governo di voler dare la prorità alle persone più fragili.
Il ministero nelle prossime ore emanerà una circolare che andrà di fatto a modificare la strategia vaccinale.
Il piano si modifica e per le persone fra i 60 e i 70 anni sarà possibile prenotare prima del previsto l'appuntamento con la vaccinazione AstraZeneca, un farmaco, ha sottolineato Locatelli, ottimo e molto efficace per evitare i rischi gravi del covid.
Anche in Trentino, dunque, dove sono già in corso le prenotazioni per gli over 70, scatterà prima del previsto l'appuntamento per la fascia di età della decade precedente.
Su 600 mila italiani già trattati con due dosi di AstraZeneca, ha sottolineato stasera il direttore dell'Aifa, Magrini, nessuno ha mostrato eventi trombotici.
Alla situazione è stata dedicata stasera anche una videoconferenza in serata tra il governo e Regioni, Comuni e Province, con la partecipazione del commissario Francesco Figliuolo.
"Il ministro Speranza è collegato con gli altri ministri europei per trovare una comune posizione. Non è facile", ha detto Locatelli, alla riunione del governo con le Regioni. "Ma dei 4 Paesi numericamente più consistenti (Germania, Francia, Spagna, Italia) l'orientamento dei primi tre è raccomandare l'uso del vaccino oltre i 60 anni (55 la Francia)", avrebbe aggiunto, secondo quanto riferito da fonti che assistono all'incontro.
Locatelli, che ha parlato dopo l'introduzione del ministro Mariastella Gelmini, ha parlato di "trombosi a livello cerebrale e degli organi addominali e abbassamento della conta delle piastrine" come possibili, rari effetti collaterali del vaccino anglo-svedese. "Mentre l'altra volta non si era trovato un nesso di causalità - avrebbe detto Locatelli secondo quanto riferito da fonti presenti all'incontro -, oggi è dichiarato plausibile anche se non dimostrato. E' più frequente fino ai 60 anni di età, con complicanze più in soggetti donne e sotto i 60 anni. Solo dolo dopo la prima somministrazione, nell'arco di due settimane. Ma sulla seconda i numeri sono ancora troppo bassi. Più difficile trarre conclusioni".
Figliuolo nella seduta ha rilevato: "Non ci sono casi di trombosi dopo la seconda dose di Astrazeneca". Sul piano vaccinale il generale ha affermato che "apriamo da domani la categoria 60-79 anni ad Astrazeneca. Una platea di circa 13 milioni di persone, due milioni dei quali hanno già avuto la prima dose.
Bene che le Regioni abbiano aumentato la quota di over 80. Dobbiamo coprire prima possibile questa fascia di età", avrebbe aggiunto.
In Gran Bretagna, oggi, l'Autorità dei medicinali ha sconsigliato l'utilizzo del vaccino su persone sotto i trent'anni.
A Roma è in programma oggi, dopo le 21, una conferenza stampa del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, con il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Nicola Magrini e quello della Prevenzione del ministero della salute, Gianni Rezza.
Sarà in questa sede che si prevede arriverà l'annuncio sulle decisioni prese circa le raccomandazioni per AstraZeneca.
"Non ci sono rischi generalizzati nella somministrazione del vaccino di AstraZeneca, quindi non abbiamo ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio", hanno spiegato oggi pomeriggio i responsabili dell'Ema in conferenza stampa.
Il bugiardino però sarà aggiornato: "Gli eventi rari" di trombosi cerebrale "sono effetti collaterali molto rari" del vaccino, dunque "i benefici superano i rischi".
Inoltre, "non è stato mostrato un nesso con l'età" tra gli eventi rari di trombosi e il vaccino di AstraZeneca.
"Finora la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Ma sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati".
Dall'Ema un richiamo a fare attenzione a eventuali sintomi: "Le persone che hanno ricevuto il vaccino devono cercare immediatamente assistenza medica se avvertono mal di testa, dolore toracico, gambe ingrossate o altri sintomi correlabili a coaguli e piastrine basse". Gli studiosi dell'ente hanno osservato che i coaguli di sangue si sono verificati "nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell'addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento".