Gli agritur come i ristoranti: la Provincia vuole abolire l’obbligo di autoproduzione
All’assemblea i dubbi del presidente Cosi davanti a Failoni e Zanotelli: «Noi siamo aziende agricole, abbiamo un dovere verso i clienti»
TRENTO. Si è tenuta in modalità online l'assemblea ordinaria dell'Associazione Agriturismo Trentino. Un'assemblea partecipata da circa settanta soci che erano chiamati ad approvare il bilancio, chiuso nel 2020 con una perdita di circa 13.000 euro.
Il Presidente Manuel Cosi ha commentato la situazione, non nascondendo un briciolo di preoccupazione per la situazione economica. Una fase di difficoltà, in verità, che era facilmente prevedibile visto il periodo di grande contrazione economica. «Inoltre - ha aggiunto Cosi - questo bilancio getta alcune basi per quest'anno e gli anni a venire ai quali possiamo guardare con fiducia, soprattutto se le proposte fatte da noi, sulla crescita della nostra associazione e del settore, verranno ascoltate. Devo poi dire con orgoglio che il numero di soci è praticamente rimasto invariato anche nel 2021, segno che il nostro lavoro rimane apprezzato nonostante il momento di grave difficoltà per le aziende».
Il Presidente, dopo aver raccontato con i numeri il difficile periodo che ha travolto anche il comparto agrituristico, si è poi focalizzato su alcuni temi politici alla presenza dell'assessore Roberto Failoni e dell'assessora Giulia Zanotelli. Ha dunque ribadito la posizione dell'Associazione in merito ad alcuni temi quali, ad esempio, il regolamento agrituristico, in fase di discussione in queste settimane.
«La bozza di regolamento contiene indubbiamente alcuni spunti positivi - ha detto Cosi - come la revisione della classificazione per le margherite, gli obblighi formativi per le strutture, un generale snellimento burocratico, l'obbligo del 100% di prodotti trentini per i settori viticolo ed ittico.
Su alcune cose però non possiamo prescindere. Il riferimento è alle percentuali di autoproduzione che secondo noi rappresentano la vera essenza dell'essere agriturismo. L'ultima bozza lavorata prevede che per gli Agritur che somministrano pasti e bevande sia sufficiente rispettare delle percentuali sui prodotti agricoli trentini, senza necessariamente autoprodursi alcun prodotto. Noi siamo azienda agricole ed anche nel rispetto della nostra cultura e tradizione credo che abbiamo il dovere di mettere in tavola prodotti della nostra azienda. Si può discutere sulla quantità ma credo che sia necessario perseguire il principio che un'azienda agricola che vuole fare agriturismo deve provvedere ad una parte di autoproduzione. Altrimenti non possiamo definirla un agriturismo»
L'incontro è stato anche occasione per presentare il nuovo bando, approvato venerdì scorso dalla giunta provinciale, per gli agriturismi. Il bando, che sarà disponibile a breve sul sito Trentino Agricoltura, prevede la possibilità di richiesta finanziamento per chi ha intenzione di migliorare qualitativamente le proprie strutture, ristrutturando o rinnovando gli spazi e le attrezzature.