Francia, alle amministrative un ko per Le Pen e Macron. Bene la destra moderata e la sinistra
Ora le trattative in vista dei ballottaggi: è già polemica nella maxiregione del Paca (Provenza, Alpi, Costa azzurra), perché i Verdi non intendono ritirarsi per contribuire allo sbarramento contro il candidato della destra del Rassemblement National
PARIGI. Via alle trattative per sostegni, sbarramenti e desistenze nelle regioni dopo il primo turno elettorale di ieri (anche nei dipartimenti, equivalenti ale nostre province) e in vista del ballottaggio di domenica prossima.
Si potrà trattare fino a domani alle 18 e la situazione sembra già molto tesa nella vicina maxiregione del Paca (Provenza, Alpi, Costa azzurra), dove il capolista dei Verdi, Jean-Laurent Felizia, non intende ritirarsi nonostante l'ultimatum del partito e dei socialisti ed è stato minacciato di espulsione se non contribuirà a fare sbarramento contro Thierry Mariani, il candidato della destra del Rassemblement National.
Mariani è in testa con il 36% davanti al presidente uscente dei Républicains, Renaud Musélier, che ha raggranellato il 31% pur con l'appoggio della maggioranza di governo.
Per il partito di Marine Le Pen, che i sondaggi annunciavano in testa in 6 regioni su 13, la delusione è cocente, con il Rassemblement National che ha ottenuto 9 punti in meno in percentuale rispetto al 2015.
La Le Pen ha ammesso che i suoi elettori "non sono andati a votare" ed ha invocato una "riscossa" per il secondo turno.
La stessa Le Pen, pur ottenendo nel Pas-de-Calais dove si presentava alle dipartimentali il 61% dei voti, non è passata al secondo turno a causa di un'astensione record del 66,4%.
Rovescio anche per i candidati della maggioranza presidenziale de La République en Marche, che totalizzano secondo l'istituto Ipsos l'11,5% su base nazionale, una conferma del fallimento del radicamento sul territorio del partito, nato con Emmanuel Macron 4 anni fa.
Tornano a dominare la scena politica destra gollista e gauche tradizionale, 28,7% la prima e 34,4% la seconda, con i Républicains in grado di mantenere le 7 regioni che già governano e la sinistra le sue 5.
Sconfitto anche il governo, dove la mobilitazione di ben 5 ministri - fra i quali il controverso guardasigilli Eric Dupond-Moretti - non ha impedito nelle Hauts-de-France la vittoria trionfale di quello che appare ora come l'uomo forte della destra moderata, Xavier Bertrand.
Le sue ambizioni presidenziali non sono ormai più un segreto per nessuno.
Vittorie nettissime anche per gli altri due Républicains Laurent Wauquiez, nel Rodano-Alpi e soprattutto Valérie Pecresse, confermata alla presidenza della regione di Parigi, l'Ile-de-France.