Vicenda Sicor, l’assessore Spinelli getta la spugna: «Non abbiamo ottenuto niente»
La Provincia ha provato a intervenire nello scontro fra operai ed azienda, la quale ha disdetto tutti i contratti nazionali e integrativi: «Non vogliono fare passi indietro, e noi non abbiamo mezzi per intervenire»
TRENTO. Sulla vicenda Sicor "non abbiamo ottenuto alcun risultato". Lo ha detto alla II Commissione Achille Spinelli. L'assessore provinciale allo Sviluppo economico - precisa una nota del Consiglio provinciale di Trento - ha spiegato che, come è noto ormai da tempo, l'azienda non ha intenzione di tornare sui suoi passi e che la Provincia non ha strumenti "formali" di obbligo.
"Abbiamo tentato di convincere l'azienda a ritornare sui suoi passi rispetto alla disdetta della contrattazione integrativa e al recesso dal contratto nazionale applicato fino a pochi mesi fa. Abbiamo anche offerto a Sicor un supporto a valere sulla legge 6 del 1999 per definire un piano di sviluppo e investimento futuro, ma l'azienda si è detta non interessata".
Spinelli ha ribadito la richiesta della Giunta di non puntare alla produttività attraverso la riduzione dei costi del lavoro e di aver invitato Sicor a ripensare le sue scelte. I dirigenti - ha proseguito l'assessore - hanno risposto che non è un problema per i piani aziendali neppure la legge provinciale 7 da poco approvata in Consiglio in materia di Irap su proposta dell'esecutivo.
Alessandro Olivi (Pd) ha preso atto che la vicenda Sicor vede proseguire un muro contro muro che denota "una certa ottusità da parte dell'azienda che opera come se fosse in un contesto in cui l'interlocuzione con le istituzioni e i soggetti collettivi fossero un impaccio".