Istruzione / I numeri

Invalsi, l’eccellenza della scuola trentina: «Gli unici totalmente privi di “dispersi impliciti”» dice il responsabile dei test

L’orgoglio di Bisesti, Ceccato e Sbardella: «La chiusura delle scuole durante la pandemia è stata una scelta troppo facile, ma ha rappresentato una sconfitta per lo Stato e per le Regioni»
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TRENTO.  "Credo che ciò ha fatto veramente la differenza per la provincia di Trento durante la pandemia sia stata la cura che ci si è presi della scuola. I livelli di performance dei test Invalsi si sono giocati non su pochi casi di eccellenza, ma su tutta la distribuzione, e quando si riesce a portare tutta la popolazione scolastica verso l'alto, questo ha un effetto moltiplicativo enorme per l'intera società". Così il responsabile nazionale del test Invalsi, Roberto Ricci, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei dati riguardanti la scuola del Trentino.

"La provincia di Trento è l'unico territorio privo di dispersi impliciti, ovvero quegli allievi che risultano particolarmente fragili in tutte le discipline, principale ragione dell'esclusione sociale. Più di prima, la nostra società avrà bisogno di ragazzi preparati, e garantire buone competenze di base significa permettere ai giovani di costruire le altre competenze, che sono la chiave di volta per il futuro", ha aggiunto Ricci.

Dai dati citati da Ricci, la scuola trentina (in particolare quella secondaria di 1° e 2° grado) non ha registrato perdite di apprendimento durante la pandemia, rimanendo al di sopra della media nazionale.

Un dato che – politicamente – suscita la riflessione dell’assessore: "La chiusura delle scuole durante la pandemia è stata una scelta troppo facile, ma ha rappresentato una sconfitta per lo Stato e per le Regioni. Noi abbiamo investito molto sulla didattica in presenza, che riteniamo un valore importante, con sforzi considerevoli che intendiamo rinnovare anche per il prossimo anno" ha detto Mirko Bisesti. "Il risultato dei testi è stato possibile grazie a un gioco di squadra, in cui tutte le componenti della scuola hanno remato a favore", ha aggiunto Bisesti.

L'importanza degli investimenti effettuati dalla Provincia sulla scuola in presenza sono stati ribaditi anche dal dirigente del Dipartimento dell'istruzione Roberto Ceccato, che ha parlato di un "risultato dei sistema, reso possibile dalla capacità di intervento provinciale, dagli investimenti straordinari per la scuola in presenza e dal rafforzamento personale docente".

Sui dati Invalsi, il direttore di Iprase Luciano Covi ha invece evidenziato una bassa variabilità dei risultati degli alunni, tipico, a suo dire, dei "sistemi scolastici di successo", mentre la soprintendente scolastica Viviana Sbardella ha invitato continuare la sperimentazione nella didattica.

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