Parabrezza sfondati e tapparelle bucate: ieri è caduta la «grandine a mora», pesante e con velocità intorno ai 100 all’ora
L’analisi di Poletti: dai chicchi dalla forma insolita al record negativo di Centa, «non ci sono serie storiche, ma sicuramente al 2° o 3° posto per dimensioni negli ultimi 15 anni»
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CRONACA Acqua, saette e ghiaccio dal cielo
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DISASTRO I danni di giovedì scorso
TRENTO. La violenta grandinata di ieri – durata molte ore e in diverse zone del Trentino – ha fatto davvero paura: un disastro nella zona di Vattaro e Centa, dove addirittura a Frisanchi i chicchi hanno spaccato i parabrezza di alcune auto e a Zambana le tapparelle in plastica delle case.
Un fenomeno «estremo», a cui probabilmente dobbiamo abituarci. Ma anche una rarità: forse la seconda o terza grandinata per intensità degli ultimi 30 anni. Lo spiega Giacomo Poletti, nostro collaboratore e appassionato meteorologo, nella sua pagina Facebook, nella quale descrive anche la particolare forma della grandine «a mora» caduta ieri.
«L'avvicinamento della saccatura con venti da sud/ovest ha portato temporali e grandine fino a 4 centimetri sulla linea Calliano/Besenello-Centa San Nicolò: danni a auto - persino parabrezza rotti a Frisanchi! - e coltivazioni. Altro corridoio di grandine nel vento da Sus-Ovest fra Andalo, dove è caduta super abbondante con accumuli e Zambana, dove si sono avuti danni per grandine (tapparelle ko) e vento (filari stesi a Zambana Vecchia)» dice Poletti.
La curiosità: «I chicchi caduti oggi erano bianchi e opachi, agglomerati a forma di "mora": condizioni che si manifestano quando la crescita del chicco è rapida e l'acqua sopraffusa ingloba molte bollicine d'aria. Il congelamento dell'acqua sopraffusa sul chicco non si distribuisce quindi omogeneamente ma crea dei lobi (i "grani" della "mora") lasciando spazi vuoti e/o inoltre, per la velocità di solidificazione, più chicchi piccoli si possono fondere assieme.
In casi diversi, ad esempio con temperature più alte o uno sviluppo più lento, i chicchi risultano invece più rotondi, trasparenti e non si agglomerano fra loro.
Chicchi di 4/5 cm possono cadere a velocità di 90/100 km/h (il rapporto fra diametro e velocità di caduta non è lineare). Per "tenerli su" in fase di formazione servono proprio correnti ascensionali (verso l'alto) di quella velocità dentro la nube» conclude Poletti.
Un fenomeno raro? «Sulla grandine – dice Poletti – non ci sono ancora grandi serie storiche, tuttavia la grandinata di ieri a Centa è sicuramente al 2° o 3° posto per dimensioni negli ultimi 15 anni. C'è da dire che oggi il territorio è molto più utilizzato (coltivazioni e edifici) rispetto al passato, quindi spesso i danni non sono paragonabili; inoltre oggi tutti hanno in mano uno smartphone, segnalano gli eventi (io stesso) quindi ogni cosa che accade è ben documentata, ma 20 o 30 anni fa non lo era di certo».
Ma non è finita. Come già Meteotrentino (che Poletti invita sempre a consultare), la sua previsione è allarmante: «Lunedì mattina già a rischio di rovesci sull'ovest Trentino; nel pomeriggio temporali sparsi, con una probabile passata più ampia e omogenea fra il tardo pomeriggio e la sera. C'è ancora rischio grandine, specie sul sud Trentino e sulle prime Prealpi. Martedì andamento giornaliero simile ma più attenuato.
Da mercoledì a venerdì compresi confermata la finestra di tempo stabile e caldo, forse anche sabato ok... però prende forma un guasto per domenica 1° agosto/lunedì 2, da confermare».