Dopo cinque giorni di caos, se ne vanno le migliaia di partecipanti al rave illegale
La vicenda ha scatenato un infuocato scontro politico, con Salvini e Meloni criticano la ministra dell'interno Lamorgese per la mancata prevenzione. Questa mattina le forze dell'ordine sono arrivate nell'area agricola invasa dai giovani in cerca di sballo, ma ormai se ne sono andati quasi tutti
VITERBO. Dopo cinque giorni di rave party illegale, con diecimila persone italiane e straniere che hanno occupato un'area agricola nel Viterbese, oggi è arrivata la polizia, ma ormai i partecipanti se ne sono andati quasi tutti.
Polemiche nel mondo politico e sui media per il mancato intervento tempestivo o preventivo delle forze dell'ordine.
Solo quasta mattina, 19 agosto, gli agenti sono arrivati nell'area del rave di Mezzano, nel Viterbese, dove nella notte si è registrato un forte deflusso di partecipanti.
Dopo aver controllato negli ultimi giorni l'area limitrofa, per impedire nuovi accessi, oggi gli agenti sono entrati nell'area per monitorare la situazione e stabilire quante sono le persone ancora presenti all'interno.
Il raduno non autorizzato, che va avanti da oltre cinque giorni, è stato definito una situazione "fuori controllo" dall'assessorato alla salute del Lazio.
Durante il rave si è registrato anche un decesso, su cui indaga la Procura e 4 ragazzi sarebbero finiti in coma etilico.
Matteo Salvini e Giorgia Meloni attaccano la ministra Lamorgese: "Mi sembra che chi occupa in questo momento il ministero dell'Interno non sia adeguato", ha detto il leader della Lega.
Si è trattato di una festa no stop durata cinque giorni in un terreno di aperta campagna, con musica a tutto volume, migliaia di ragazzi accalcati sotto al sole, un mega accampamento di camper, roulotte e tir attrezzati per cibi e alcolici.
Un evento non autorizzato che, in tempi di covid, ha chiamato a raccolta migliaia di giovani da tutta Europa sollevando polemiche e preoccupazioni per il rischio contagi.
«Nessuna trattativa è possibile - aveva detto D'Amato e va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento».
Nelle campagne di Valentano, nel viterbese, al confine con la Toscana, il rave era iniziato la notte fra il 13 e il 14 agosto.
La festa, che ha toccato il picco con 10mila presenze a Ferragosto, è proseguita anche dopo la morte di uno dei partecipanti, ritrovato lunedì nel lago di Mezzano, a poche centinaia di metri dal terreno dove si svolge il raduno.
Un decesso su cui la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo.
Si procede per morte come conseguenza di altro reato. I magistrati sono in attesa dei risultati dell'autopsia disposta per accertare le cause.
Si registrano anche 5 ragazzi portati all'ospedale della vicina Pitigliano, in provincia di Grosseto, per l'abuso di alcol.
«Quando arrivano persone da tutta Europa è impossibile mantenere il distanziamento», dice uno dei partecipanti.
«Tutto è organizzato molto bene - sottolineava un altro al volante del suo camper -. Appena ho ricevuto le coordinate dell'evento mi sono messo in viaggio. Dopo due anni la gente ha voglia di sballarsi».
Disagi anche nei comuni a ridosso del terreno.
Alcuni commercianti di paesi toscani limitrofi si sarebbero lamentati per acquisti effettuati e non pagati.
«Qui da giorni non dormiamo più - racconta un'anziana - si sente musica dall'alba al tramonto».
Mentre il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, dice: «Ci sentiamo profondamente danneggiati. Spero che un evento di questa portata non incida in maniera permanente su quella che finora era una vera e propria oasi».
Le forze dell'ordine stanno controllando da giorni la zona tra il Lazio e la Toscana per impedire nuovi accessi e identificare i presenti, mentre andavano avanti i contatti con i gruppi organizzatori del rave per cercare di far sciogliere l'evento.
Fonti del Viminale sottolineano che le forze di polizia «stanno lavorando con grande senso di responsabilità ed equilibrio per ripristinare la legalità nel più breve tempo possibile». Ma le polemiche su come si stia gestendo l'evento non accennano a placarsi.
Per Salvini, quel rave «è uno schiaffo al buonsenso e agli italiani che rispettano le regole, eppure il Viminale è immobile. La Lega presenterà una interrogazione».
Sulla stessa linea la leader di Fratelli d'Italia: «Nessuno è ancora intervenuto a sgomberare il campo. Lamorgese, ma dove sei?».
Di diverso avviso l'Associazione nazionale funzionari di Polizia. «Chi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti - ha sottolineato il portavoce Girolamo Lacquaniti - sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità».