Bunker-museo con guide in divise nazi: al di là del Pasubio scoppia una bufera
A Recoaro Terme un post del governatore veneto Luca Zaia fa imbufalire l’Associazione partigiani. Poi la rimozione del post: «Non gestisco io i social»
RECOARO TERME. È stato un post sul profilo Facebook di Luca Zaia, che annunciava l'apertura a Recoaro Terme, nel vicentino a un tiro di schioppo dalla Vallarsa, di un bunker-museo con guide in divisa nazista, a far sobbalzare l'Anpi. Che ha denunciato lo spregio alla Costituzione e ai valori antifascisti.
«Questa scelta arriva proprio in coincidenza con l'8 settembre» ha polemizzato l'associazione partigiani, secondo la quale «nella temperie che stiamo vivendo, in cui uomini politici pensano di dedicare strade e parchi a Arnaldo Mussolini o addirittura a Hitler, per non parlare di Almirante, chiediamo ai rappresentanti delle Istituzioni massimo rispetto della Costituzione su cui hanno giurato, e dunque su condotte chiaramente antifasciste».
Nel museo presso le Fonti di Recoaro, inaugurato a luglio, di quello che fu il quartier generale di Albert Kesselring, il comandante in capo delle forze tedesche in Italia, la visita guidata è fatta appunto da persone in divisa della Wehrmacht.
La risposta del governatore leghista non si è fatta attendere. Nel pomeriggio una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale ha spiegato che «tutte le attività sui profili social riguardanti la promozione del territorio sono svolte in assoluta autonomia da una apposita struttura», sulla quale il presidente Luca Zaia «non esercita un diretto e costante controllo».
Ma «tutto ciò premesso - è il passaggio cruciale della nota - la Presidenza si scusa, a nome della struttura responsabile, con tutte le parti che si siano sentite in qualche modo ferite da questo post».
Il sindaco di Recoaro, Armando Cunegato, si limita a chiarire che «il Museo si trova all'interno dell'area delle Terme, attualmente gestita dalla Regione, e che il Comune non ha dato nessun permesso in quanto la zona in questione non è di sua competenza».
Ma l'Anpi rincara precisando che «nulla da eccepire se la riqualificazione del bunker fosse motivata da uno scopo di approfondimento dei terribili eventi bellici che nella nostra regione si prolungarono fino alla fine di aprile del 1945 e anche talora ai primi di maggio, in coincidenza con la ritirata delle truppe naziste».
«Però - ribadisce l'Anpi - che la visita guidata venga fatta da persone in divisa d'epoca della Wehrmacht lascia increduli tutti coloro che, nel rispetto della storia e della nostra Costituzione, condannano nazismo e fascismo e l'occupazione nazista dell'Italia che tanti lutti ha provocato al nostro Paese».