Ambiente: 1400 nuove piante per Parco nazionale Alta Murgia

In Puglia il progetto Nespresso 'Le città che respirano'

MILANO

(ANSA) - MILANO, 17 NOV - La messa a dimora di 1400 nuove piante e la riforestazione di un'area di 10 mila metri quadrati con l'obiettivo di favorire la rigenerazione urbana, incrementare la biodiversità, mitigare le emissioni di CO2 e i danni causati dagli incendi. In occasione della Giornata nazionale degli alberi del 21 novembre, arriva in Puglia il progetto di Nespresso 'Le città che respirano'. A Bitonto, in provincia di Bari, è stato inaugurato l'intervento che ha consentito la messa a dimora di 1400 piante e la riforestazione di un'area di oltre 10 mila metri quadrati in uno dei tredici comuni del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, che è tra i più estesi d'Italia. "La tutela del territorio e dell'ambiente è un valore in cui da sempre crediamo e che ci guida nello sviluppo delle nostre attività - ha spiegato Chiara Murano, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana -. Per questo abbiamo deciso di affiancare Legambiente e AzzeroCO2 per supportare e valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro Paese". L'intervento di forestazione ha interessato un'area che è stata colpita tra giugno e settembre da dodici incendi ed è considerata tra le zone più critiche a causa del suo ambiente mediterraneo che aumenta la suscettibilità dei boschi alle fiamme. Obiettivo dell'attività è di mitigare i danni causati dagli incendi dell'estate 2021. 'Le città che respirano', lanciato nel 2020 da Nespresso, rientra in 'Mosaico Verde', una campagna nazionale di forestazione ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente. Alla cerimonia di inaugurazione a Bitonto è intervenuto anche il sindaco, Michele Abbaticchio, che ha annunciato l'intenzione di dedicare una parte degli alberi piantati a ricordo delle vittime del Covid registrate in città, consentendo alle famiglie di poterli intitolare ai propri cari deceduti. Per garantire la biodiversità del progetto e il suo rapido attecchimento sono state utilizzate diverse specie autoctone, tra cui la Fillirea, il Mirto, il Ligustro, il Melo domestico, il Ciliegio Canino e il Corbezzolo. (ANSA).

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