Omicron arriva in Veneto, nel vicentino: il contagiato è un 40enne e sta bene
Lo ha reso noto il governatore Luca Zaia: l'uomo, vaccinato, era rientrato da un viaggio di lavoro in Sudafrica
VICENZA. Il rientro da un viaggio di lavoro in Sudafrica, un primo tampone negativo, poi lievi sintomi ed un secondo test. Questa volta positivo. E alla fine la risposta dei genetisti: variante Omicron, il primo caso in Veneto.
Gli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sapevano che era solo questione di tempo, e prima o poi il nuovo spauracchio del virus sarebbe arrivato anche qui, in Veneto.
La brutta novità l'ha annunciata il governatore Luca Zaia, a margine di un incontro pubblico a Verona.
Il paziente è un quarantenne, vaccinato, residente nel vicentino. E' paucisintomatico, non grave quindi, e si trova in quarantena a casa.
Ora si attende il responso per i suoi familiari. La moglie e uno dei due figli sono risultati anch'essi positivi al tampone molecolare. Ma per sapere se anche loro sono portatori della Omicron servirà attende la fine della sequenziazione.
L'IZS, diretto da Antonia Ricci, è uno dei centri più importanti in Italia per il monitoraggio dei virus e delle loro varianti.
Da quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus nei laboratori di Legnaro (Padova) si lavora a pieno ritmo. Il primo caso di variante Delta in Veneto venne scoperto da un ricercatore dell'Istituto la vigilia dello scorso Natale, poco prima della mezzanotte.
Lo Zooprofilattico veneto è uno dei centri nazionali che partecipa al programma di sorveglianza delle varianti dei virus coordinato dall'Iss.
I genetisti lavorano dapprima con test rapidi,che permettono un primo screening sui campioni risultati positivi ai molecolari; poi si cerca l'eventuale conferma con il sequenziamento dell'intero genoma.
"Siamo in massima allerta su tutto il fronte - ha sottolineato Zaia - e questa novità, non bella ma attesa, dimostra che la rete dei controlli, dei tamponi e delle sequenziazioni funziona efficacemente".
"Stiamo esprimendo il massimo sforzo - ha aggiunto Zaia - con una media giornaliera di circa centomila tamponi e con un sistema di sequenziazione efficiente come quello dell'Izs. Continueremo con questo sforzo di controllo e prevenzione che è stato ed è, fondamentale".