Pandemia / Le regole

Covid e variante Omicron: da oggi in Gran Bretagna doppio tampone per i viaggiatori, settore turistico furioso

Per i critici di Boris Johnson, le nuove restrizioni creano altre difficoltà a chi si sposta e colpiscono il periodo natalizio, senza che ancora vi siano evidenze che facciano ritenere la nuova variante più preoccupante della Delta

LONDRA

LONDRA. Da oggi per chi viaggia nel Regno Unito (dai 12 anni di età in su) è in vigore il doppio tampone: un test da compiere nelle 48 ore prima della partenza, l'altro una volta arrivati in Gran Bretagna ed è previsto l'autoisolamento in attesa del risultato.

La misura si applica anche a chi ha completato il ciclo di vaccinazione ed è stata introdotta per contenere la diffusione della variante di coronavirus nota come Omicron, peraltro non ancora esaminata con chiarezza sul piano clinico.

La nuova variante si sta diffondendo nel Paese, con focolai interni da cui emergono contagiati che non hanno avuto contatti con persone in arrivo dall'estero, e secondo gli scienziati il numero di casi sino a ora registrato, 336, è sottostimato rispetto alla situazione reale.

Lo ha ribadito oggi, 7 dicembre, il professor Tim Spector, a capo del progetto chiamato Zoe Covid Symptom, secondo cui il dato reale si aggira fra i mille e i duemila contagi.

A fronte di questa situazione ha espresso qualche dubbio sulle restrizioni: "Hanno senso inizialmente quando i casi sono davvero bassi qui e molto alti in altri Paesi, ma quando raggiungiamo un equilibrio, secondo me ha davvero poco senso tenerle in vigore".

Più che dubbi vere e proprie proteste contro il governo Johnson arrivano invece dal settore turistico, già in difficoltà per le chiusure e le limitazioni legate alla pandemia, oltre che per gli effetti della Brexit: si accusa Downing Street di introdurre restrizioni che penalizzano gli operatore, senza che a monte vi siano dati certi sugli effetti della variante.

Che Omicron possa non discostarsi dalla Delta, attualmente dominante in Europa, specie per quanto riguarda gli effetti clinici, ma forse anche per contagiosità, è una tesi che hanno formulato in questi ultimi giorni parecchi studiosi.

In particolare dal Sudafrica, dove la variante è stata individuata inizialmente, si fa notare che chi si contagia non ha sintomi più gravi rispetto alla Delta, anzi, finora si parla di rari casi gravi e di molte persone con sintomi solo lievi.

Preoccupa di più l'aspetto della supposta maggiore trasmissibilità della Omicron, ma per certificarla servono gli esisti degli esami in atto e ci vorrà ancora qualche settimana.

L'aumento dei casi, peraltro, fanno notare i critici verso le nuove disposizioni governative, è fisiologico con l'avvicinarsi delel festività natalizie, periodo di maggiori movimenti e contatti fra le persone.

Dunque l'allarme sulla variante, concludono i censori di Boris Johnson, è l'ennesimo passo falso di un govenro che fin dall'inizio sbaglia molte scelte di gestione della pandemia.

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