Pechino: "Nostre armi alla Russia? Mai sentito parlarne". Zelensky: attenti, i missili di Mosca colpiranno anche Paesi Nato
L'ambasciata cinese negli Stati Uniti smentisce le voci sulla richiesta di aiuti militari da parte del Cremlino. Intanto nelle città ucraine continua il terrore e si teme l'attacco anche a Odessa, mentre c'è attes aper i nuovi round di negoziato, il capo del governo di Kiev chiede un faccia a faccia con Putin
ROMA. La Cina "è profondamente preoccupata e addolorata per la situazione in Ucraina": è la risposta del portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, Liu Pengyu, in merito alla presunta richiesta della Russia a Pechino di forniture militari, secondo quanto anticipato dal Financial Times.
"Speriamo con sincerità che la situazione si allenti e la pace torni presto", ha aggiunto Liu, precisando comunque "di non averne mai sentito parlare". La priorità della Cina è di "impedire che la situazione di tensione in Ucraina possa sfuggire dal controllo. È una situazione davvero sconcertante".
Intanto le sirene suonano ancora una volta nella gran parte dell'Ucraina: in almeno 19 delle 24 province del Paese la nottata è stata ancora di paura sotto il fuoco dell'artiglieria russa.
Volodymyr Zelensky esorta la popolazione a resistere: "vinceremo", dice in uno dei suoi video serali.
Con toni duri il presidente ucraino mette poi in guardia la Nato: senza una no-fly zone "è solo questione di tempo" prima che un missile russo cada nel territorio dell'Alleanza.
Il conflitto russo-ucraino è ad un passo dai confini con l'Unione europea. Missili russi hanno distrutto una base militare a Yavoriv, a metà strada fra Leopoli e il confine polacco, da cui dista circa 25 km. Sono state uccise 35 persone, fra i 134 feriti anche olandesi affiliati alla legione straniera. Mosca rivendica di aver ucciso 'mercenari stranieri' e distrutto 'armi straniere'.
"Se non chiuderete il nostro cielo non è che una questione di tempo prima che i razzi russi cadano sul vostro territorio, sul territorio della Nato", ha affermato Zelensky in un nuovo video.
Il reporter Usa, Brent Renaud è stato ucciso a Irpin, sobborgo di Kiev, da un colpo al collo al checkpoint dove filmava profughi in fuga.
E Zelensky parla del nuovo round di negoziati atteso a ore e che, per la sua delegazione, ha il "compito chiaro" di portare a casa anche un incontro fra Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin.
Proprio Zelensky chiede da tempo un faccia a faccia con Putin, ma la sua richiesta finora non è stata accolta dal Cremlino.
Mentre a Mariupol si rischia il peggio con la popolazione ormai allo stremo senza cibo e medicine e a Odessa ci si prepara per un'invasione russa dal mare, la diplomazia lavora a tutto campo nel tentativo di mettere fine alla guerra.
Oltre ai colloqui fra Ucraina e Russia, nelle prossime ore è atteso a Roma il vertice Usa-Cina fra il consigliere alla Sicurezza nazionale americano Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Un incontro che arriva mentre filtrano indiscrezioni sulla richiesta della Russia di assistenza militare, inclusi droni, ed economica alla Cina.
Per Sullivan e Jiechi è il primo incontro dallo scorso ottobre, il primo faccia a faccia quindi da quando è iniziata la guerra. La Cina non ha mai condannato l'attacco di Mosca ma si è astenuta, anziché votare 'no', sulla risoluzione dell'Onu contro la Russia. Solo alcuni giorni fa il presidente cinese Xi Jinping ha però usato per la prima volta il termine 'guerra', tanto sgradito al suo alleato Vladimir Putin.
In vista dell'incontro romano e per fare il punto sulle varie iniziative in campo, Joe Biden ha sentito nelle ultime ore il presidente francese Emmanuel Macron.
I due leader, riferisce l'Eliseo, si sono accordati per rafforzare le sanzioni contro la Russia.
A chiedere a Biden di fare di più per l'Ucraina è da una parte Zelensky e dall'altra un coro bipartisan che si è alzato dal Congresso americano.
La richiesta è quella di fornire più armi e jet da combattimento a Kiev in modo che - sostengono parlamentari e senatori Usa - possa difendersi meglio dalla Russia.