Luna, risolto dopo 60 anni l'enigma delle due facce diverse. Ecco cosa è successo
Le simulazioni pubblicate sulla rivista Science Advances dai ricercatori della Brown University (Usa), in collaborazione con la Purdue University, il Lunar and Planetary Science Laboratory in Arizona, la Stanford University e il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa
NEW YORK. Un gigantesco impatto avvenuto 4,3 miliardi di anni fa potrebbe essere la causa delle forti differenze che contraddistinguono le due “facce” della Luna, quella a noi visibile più liscia e quella nascosta più butterata. A risolvere l'enigma che durava dai tempi delle missioni Apollo sono le simulazioni pubblicate sulla rivista Science Advances dai ricercatori della Brown University (Usa), in collaborazione con la Purdue University, il Lunar and Planetary Science Laboratory in Arizona, la Stanford University e il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.
Lo studio dimostra che l'impatto che ha formato il gigantesco bacino Polo Sud-Aitken (SPA) avrebbe creato un enorme pennacchio di calore che si sarebbe propagato all'interno della Luna. Quel pennacchio avrebbe portato alcuni materiali (una serie di terre rare ed elementi che producono calore come il torio) a concentrarsi sul lato visibile della Luna contribuendo al vulcanismo che ha creato le pianure di lava sulla faccia lunare a noi più vicina.
Il gigantesco impatto avrebbe causato un rimescolamento del mantello lunare (fonte: Matt Jones). "Sappiamo che grandi impatti come quello che ha formato SPA potrebbero creare molto calore. La domanda è come quel calore influenzi le dinamiche interne della Luna", commenta Matt Jones, autore principale dello studio. “Quello che mostriamo è che in qualsiasi condizione si sia formata la SPA, si sarebbe comunque determinata questa concentrazione di elementi che producono calore sul lato vicino. Ci attendiamo che ciò abbia contribuito allo scioglimento del mantello che ha prodotto i flussi di lava che vediamo in superficie”.