Ruby ter: domani sentenza Berlusconi, Karima attesa in aula
A Milano il verdetto per 29 imputati. Prima forse parla Guerra
(ANSA) - MILANO, 14 FEB - Dovrebbe esserci anche Karima El Mahroug, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, domani nell'aula bunker davanti al carcere milanese di San Vittore per la lettura della sentenza nel processo sul caso Ruby ter, a carico di Silvio Berlusconi, della stessa giovane marocchina e di altri 27 imputati, che si concluderà dopo oltre 6 anni. E a distanza di più di dieci anni da quelle presunte false testimonianze delle ex ospiti delle serate del 'bunga-bunga' ad Arcore nei due primi processi sull'affaire Ruby, che sarebbero state comprate, secondo l'accusa, dal Cavaliere, imputato per corruzione in atti giudiziari. A inizio udienza domani mattina, davanti al collegio della settima penale (Tremolada-Gallina-Pucci), sarà formalizzata la revoca della costituzione di parte civile da parte del legale Gabriella Vanadia dell'Avvocatura dello Stato, annunciata ieri con una nota della Presidenza del Consiglio. Parte civile che aveva chiesto un risarcimento da 10 milioni di euro (istanza ora annullata) a carico di quasi tutti gli imputati, Berlusconi compreso, facendo riferimento anche al "discredito planetario" scaturito dal caso con al centro l'ormai ex Ruby Rubacuori. Sempre prima che i giudici entrino in camera di consiglio per il verdetto, potrebbe rendere dichiarazioni spontanee, come ha annunciato il suo difensore Nicola Giannantoni, l'ex showgirl Barbara Guerra, che figura tra la ventina di 'ex olgettine' imputate. Le dichiarazioni scritte sono già pronte, a quanto si è saputo, e forse Guerra le leggerà in aula. Per Berlusconi l'aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto una condanna a 6 anni di reclusione e una confisca da 10 milioni di euro, ossia i soldi che, secondo le indagini, avrebbe versato, anche come regalie varie alle ragazze, per pagare la versione delle "cene eleganti". E di cui 5 milioni, per l'accusa, solo a Karima, per la quale i pm hanno chiesto una condanna a 5 anni. (ANSA).