Italia / La tragedia

Naufragio di migranti a Crotone: recuperato il corpo di una bambina

È stato ritrovato stamattina, 1° marzo: si tratta della sessantasettesima vittima accertata ma si teme ve ne siano ancora molte altre

CUTRO. Sale a 67 il numero delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti nelle acque di Steccato di Cutro. Il ritrovamento è avvenuto in mattinata. L'ultimo corpo, in ordine di tempo, ad essere stato recuperato dai soccorritori che stanno operando nella zona della tragedia, è quello di una bambina.

Una serie di circostanze sfortunate, un meteo sfavorevole e un incastro di competenze. E una certezza: la chiamata alla Guardia Costiera, preposta ai soccorsi, arrivata domenica alle 4.30, troppo tardi per salvare i circa 180 migranti del barcone che si era già schiantato ad un centinaio di metri dalla riva, a Steccato di Cutro.

Salgono da più parti gli interrogativi sull'efficacia della catena di soccorso. Il Comando generale della Guardia costiera interviene per ricostruire gli eventi. Seguito da Frontex e anche dalle parole del ministro Piantedosi a precisare che l'imbarcazione «non ha chiesto aiuto». La sera di sabato 25 febbraio, verso le 22-22.30 un velivolo Frontex ha avvistato, a circa 40 miglia dalla costa, un'unità in navigazione, che «risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta». Il velivolo ha inviato la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l'attività di «law enforcement» (la Guardia di finanza, ndr), «informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma».

Dopo, la Guardia di finanza «comunicava l'avvenuta attivazione del proprio dispositivo». Alle 4.30 circa, ricostruisce la Guardia costiera, «ci sono giunte segnalazioni telefoniche da terra relative ad un'imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa». I carabinieri, già avvisati dalla Gdf, hanno informato dell'avvenuto naufragio. «Nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta alla Guardia costiera dai migranti a bordo». Ricostruzione sostanzialmente confermata da un portavoce Frontex: l’aereo ha avvistato la barca e sono state «informate le autorità italiane».

Le ricostruzioni si integrano con quella di domenica dal Reparto aeronavale della Guardia di finanza. Dopo l'avviso Frontex, riferiva la Gdf, veniva attivato il dispositivo per intercettare l’imbarcazione con due mezzi, «che nonostante gli sforzi, considerate le difficili condizioni meteomarine e l'impossibilità di proseguire in sicurezza, facevano rientro». È stato così attivato «il dispositivo di ricerca a terra, sulle direttrici di probabile sbarco».

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