"Sul mio corpo decido io", contestazione femminista contro la ministra Roccella: salta l'incontro a Torino
Denuncia per venti militanti dei movimenti Non una di meno e Extiction Rebellion, dopo la rumorosa iniziativa contro l'esponente del governo che avrebbe dovuto presentare un libro al Salone
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TORINO. Dalla fiera della fertilità di Milano al Salone del Libro di Torino i temi del corpo delle donne, dell'aborto, dell'utero in affitto e della famiglia provocano proteste e polemiche politiche.
Con la ministra della Famiglia Eugenia Roccella (Fratelli d'Italia) contestata a Torino dalle femministe di Non una di meno e da Extiction Rebellion proprio nelle stesse ore in cui a Milano ha aperto le porte al pubblico, tra proteste bipartisan, 'Wish for a Baby' la fiera della fertilità, la prima in Italia di questo tipo. A mobilitarsi questa mattina nel capoluogo lombardo sotto la pioggia, a pochi metri da dove si svolge l'evento, sono stati Lega e Fratelli d'Italia ma anche le associazioni di femministe e quelle in difesa della famiglia, tutti contrari alla fiera che, secondo loro, pubblicizzerebbe, anche se non in maniera diretta, l'utero in affitto che in Italia è vietato.
Al Salone del Libro di Torino la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella è stata duramente contestata al grido di 'sul mio corpo decido io' e 'fuori lo Stato dalle mie mutande', in riferimento al diritto all'aborto e alle posizioni, dai giovani ritenute reazionarie, della esponente del governo.
Appena ha iniziato a parlare del suo libro 'Una famiglia radicale' gli attivisti hanno dato il via alle proteste fino a quando Roccella ha chiesto un confronto pubblico, invitando chi protestava a spiegare le proprie ragioni. Una portavoce è quindi salita sul palco per leggere un comunicato.
"Lottate contro l'utero in affitto insieme a noi - ha replicato la ministra rivolta ai ragazzi - contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche".
Il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia, ha parlato di contestazione legittima in democrazia e ha invitato le due parti a trovare un modo di dialogare tra loro ma è stato a sua volta contestato dalla deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, che gli ha urlato, "vergogna, come fai a dire che questa è una manifestazione pacifica?". Lagioia "sta gestendo male la presenza di persone che non la pensano come lui - ha concluso Montaruli - e noi faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà".
Dopo ore di stallo a causa delle proteste è saltata la presentazione del libro della ministra a cui sono arrivati molteplici attestati di solidarietà come quello del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano secondo cui "è inaccettabile e gravissimo l'atto di intolleranza avvenuto al Salone del Libro".
Sono venti gli attivisti del movimento ambientalista e del collettivo femminista che sono stati riconosciuti e denunciati dalla Digos di Torino per violenza privata per la contestazione che di fatto ha bloccato la presentazione del libro.
Roccella è considerata una figura di spicco dell'arcipelago pro life e teocon italiano, con posizioni contrarie, per esempio, alla pillola abortiva Ru486, al biotestamento, alle unioni civili omosessuali, alla fecondazione eterologa, al suicidio assistito, alle richieste di riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno eccetera.
E mentre a Torino c'era la protesta contro Roccella, a Roma in difesa della famiglia, della vita, contro l'aborto e l'utero in affitto sono scesi in piazza gli attivisti del movimento Pro Life, famiglie, cittadini ma anche sacerdoti e suore, nella manifestazione dal titolo 'Scegliamo la vita'. In corteo si sono visti cartelli come 'Aborto uguale bimbi e bimbe morti', 'Meglio in braccio che sulla coscienza', 'Abolire la 194'.
Per tornare a Eugenia Roccella, il mese scorso aveva parlato del suo libro "Una famiglia radicale" (Rubettino) in una presentazione organizzata al Museo regionale a Messina.
"Questo libro racconta la storia della mia famiglia, che era abbastanza scombinata e all'avanguardia rispetto quello che è stato il mainstream della nostra epoca.Tuttavia era ancora una famiglia", aveva detto.
"Volevo - ha aggiunto - ricordare in particolare mio padre, Franco Roccella, tra i fondatori del Partito Radicale, il ruolo che ha avuto nella cultura laica del nostro Paese, anche se io poi proprio grazie ad alcune sofferenze che ha provocato questo modo di vivere, ho preso tutt'altra strada. Era una famiglia all'avanguardia rispetto a quello che oggi è il senso comune, il modo di vivere normale che invece allora era un'eccezione. Ad esempio io non dovevo essere battezzata quando negli anni '50 tutti i bambini venivano battezzati. Anche la storia del mio avvicinamento al mondo cattolico è stata molto personale perché a casa si respirava un clima fortemente laico, anticlericale e anche un po' antireligioso".
"L'avanguardia che in quel momento era il partito radicale e la mia famiglia che era all'interno di quell'ambiente e di quella cultura, poi poi è diventata mainstream. È diventata la cultura di tutta la Sinistra, - osserva - di tutti gli ambienti dello spettacolo, delle organizzazioni internazionali". "Da questo libro vorrei che emergesse il mio grande amore per la Sicilia, perché anche se sono nata a Bologna e ho questa appartenenza, questa la sento come la mia patria", ha affermato Roccella. Ad attendere la ministra fuori dal museo un gruppo di giovani dell'associazione 'Non una di meno Messina' che hanno esposto uno striscione dove era scritto "Libere di abortire felicemente".
"Il mio è un grande amore anche per quel modo di vivere - ha aggiunto Roccella - che c'era nella provincia siciliana di quegli anni che era un modo molto comunitario, di una mescolanza tra persone diverse, classi sociali, età che per sono state un imprinting importante.
Poi il messaggio che vorrei che emergesse è che la libertà che è importantissima, resto una liberale innamorata della libertà, deve essere sempre coniugata con il senso di responsabilità. Mentre oggi questa cultura dei diritti che viene molto sostenuta non ha più un bilanciamento con il senso di responsabilità nei confronti degli altri, della comunità, del bene comune".
Eugenia Maria Roccella, 69 anni, è nata a Bologna e figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, e della pittrice e femminista Wanda Raheli.
Laureata in lettere moderne, è dottore di ricerca presso l'Università La Sapienza. Dal 2000 è giornalista professionista.
Negli anni ottanta ha lasciato i Radicali, colpevoli, a suo dire, di portare avanti «battaglie che stanno conducendo verso la distruzione dell'individuo». Si è allontanata per vent'anni dalla politica attiva. È diventata editorialista del quotidiano Avvenire e ha collaborato con Il Foglio, con Il Giornale e con la rivista bimestrale di cultura politica Ideazione. Nel 1997 ha scritto "La leadership di Berlusconi", e nel 2001 "Dopo il femminismo" (Ideazione editrice).
Nel 2007 è portavoce, insieme con Savino Pezzotta, del Family Day, la manifestazione di sostegno alla famiglia formata da un uomo e una donna organizzata per il 12 maggio dall'associazionismo cattolico.
Deputata PdL e sottosegretario al Welfare nel 2008 e alla Salute nel 2009, alle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera nelle liste del Popolo della Libertà (quota Forza Italia) per la circoscrizione Lazio 2. Nel maggio dello stesso anno diventa sottosegretario al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali. In seguito alla ricostituzione del Ministero della salute quale autonomo dicastero, il 5 febbraio 2010 è divenuta sottosegretario alla salute.
Nel 2013 ha fondato "Di mamma ce n'è una sola", il primo comitato italiano contro l'utero in affitto.
Alle elezioni politiche del 2013 è stata rieletta alla Camera nella circoscrizione Lazio 1 nelle liste del Popolo della Libertà. Ha poi aderito al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. Nel 2015 ha lasciato il Nuovo Centrodestra, nonché il gruppo Area Popolare, passando quindi al Gruppo misto e divenendo una delle fondatrici del Movimento Identità e Azione, guidato da Gaetano Quagliariello.
Alle elezioni politiche del 2022 viene ricandidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia - 01 (Foggia) per il centrodestra e in terza posizione nelle liste di Fratelli d'Italia nei collegi plurinominali Calabria e Sicilia.