Sardegna, si tuffa per salvare il figlio della compagna e muore annegato
Narbolia, la vittima un docente dell'Università di Cagliari. In ospedale il ragazzino di 11 anni che si era tuffato, nonostante il forte vento di maestrale che rendeva il mare agitato con onde alte anche quattro metri
ORISTANO. Si è tuffato in mare per tentare di salvare un ragazzino di 11 anni, figlio della compagna che non riusciva a tornare a riva, ma la furia delle onde lo ha stremato, facendolo annegare.
È accaduto ieri nello specchio di mare della spiaggia di Is Arenas, a Narbolia, nell'Oristanese.
Vittima Carlo Lugliè, 59 anni, professore universitario a Cagliari, ma residente a Oristano.
Il ragazzino, nonostante il forte vento di maestrale che rendeva il mare agitato con onde alte anche quattro metri, si è tuffato in mare per rinfrescarsi. Si è allontanato dalla riva e non è riuscito più a ritornare. Lugliè si è subito tuffato in mare per soccorrerlo.
Lo ha raggiunto, ma le onde e la corrente hanno reso impossibile il salvataggio. Alcuni bagnanti hanno subito fatto scattare l'allarme.
Il 59enne e il ragazzino sono stati soccorsi da alcuni surfisti e portati a riva. Sul posto sono arrivate le motovedette della Capitaneria di Porto, l'ambulanza del 118 e l'Elisoccorso.
I medici hanno tentato in tutti i modi di rianimare il 59enne, ma non c'è stato nulla da fare. Trasportato in ospedale il ragazzino di 11 anni, in ipotermia.
Lugliè era molto conosciuto a Oristano, dove aveva insegnato al liceo classico e a Cagliari dove da anni insegnava al dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali dell'Università. Cordoglio anche da parte del Comune di Carbonia: "Al docente, allo studioso, la cui eccellenza è riconosciuta universalmente, e alla carissima persona - si legge in una nota - la Città sarà sempre riconoscente per i suoi fondamentali studi condotti a Su Carroppu di Sirri e per la disponibilità a diffondere, con generosità, il suo sapere alla cittadinanza".