Medioriente/La guerra

Notte di bombe su Gaza. I tank di Israele nella Striscia

Notte di fuoco, la peggiore dall'inizio del conflitto. Enclave palestinese isolata: interrotte le connessioni internet. Il portavoce militare: "Non è ancora l'operazione di terra". Il ministro Tajani: "Stiamo cercando di avere notizie degli italiani". L'assemblea Onu approva una risoluzione che chiede una tregua garantendo gli aiuti a Gaza

ROMA

ROMA. Israele accelera l'operazione su Gaza, con un blitz di truppe e tank all'interno della Striscia mentre mai così tanti aerei sono decollati per i raid nell'enclave palestinese.

Un annuncio quello del portavoce militare che ha trovato subito conferma nelle denuncia da parte di Hamas di "un massiccio tentativo di Israele di penetrare coi carri armati nella Striscia da nord e da est: la battaglia è in corso attorno alla barriera di divisione".

La mossa dell'esercito è giudicata un preludio concreto all'ingresso in massa all'interno di Gaza che nelle ultime ore ha già visto una massiccia intensificazione dei raid nel nord dell'enclave palestinese. "Le forze di terra dell'esercito israeliano - ha detto il portavoce militare Daniel Hagari - stanno espandendo i loro blitz all'interno della Striscia di Gaza insieme agli attacchi aerei".

Poi ha rinnovato l'appello ai residenti palestinesi ad evacuare verso il sud della Striscia per non trovarsi coinvolti nei combattimenti che a Gaza hanno messo già fuori uso le comunicazioni, con internet in tilt. Denunciando anche che il comando di Hamas si nasconde sotto il principale ospedale di Gaza City.

 "Siamo in contatto con il nostro consolato a Gerusalemme che aveva contattato stamane, prima dell'attacco, i nostri connazionali" a Gaza. "Adesso non credo siano più raggiungibili, stiamo cercando di avere più notizie dal nostro consolato che è quello che parla con loro". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha risposto, in collegamento telefonico con il Tg3, ad un domanda sulla situazione dei connazionali nella Striscia anche alla luce del blocco delle comunicazioni. 

A New York l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato la bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi che si concentra sulla tregua a Gaza, garantendo l'ingresso degli aiuti e impedendo lo sfollamento forzato. Il testo, che non ha valore vincolante, ha ottenuto 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l'Italia). "Oggi è un giorno che passerà alla storia nell'infamia, un giorno buio per l'Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità", ha tuonato l'ambasciatore israeliano Gilad Erdan. Hamas ha accolto con favore la risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu che chiede una "tregua umanitaria" nella Striscia chiedendone l'immediata attuazione e l'invio urgente di aiuti.

Bocciato l'emendamento presentato dal Canada con il quale Ottawa voleva aggiungere al testo una condanna diretta dell'attacco dei miliziani. Nonostante la maggioranza che si è espressa con 88 Paesi a favore, l'emendamento non è passato perché non ha raggiunto i due terzi dei sì. Per motivi analoghi a quelli degli Usa, che hanno votato contro la risoluzione per la tregua, l' Italia si è astenuta. "Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre", ha detto l'ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente italiano all'Onu. 

 

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