Attesa per oggi la sentenza per l'omicidio dell'ex vigilessa Laura Ziliani nel Bresciano
L'accusa ha chiesto tre ergastoli per le due figlie Paola e Silvia Zani e per Mirto Milani, il trio accusato di aver ucciso la donna l'otto maggio 2021 a Temù
LA VICENDA Vigilessa uccisa al confine con il Trentino
BRESCIA. "L'intero dibattimento ci ha mostrato che il soggetto meno convinto del piano omicidiario e che ha sempre tentato di tirarsi indietro è Mirto Milani che invece all'inizio era indicato come il manipolatore del gruppo". Lo ha detto davanti alla Corte d'assise di Brescia nel corso della sua arringa l'avvocato Simona Prestipino, difensore di Mirto Milani che con le sorelle Paola e Silvia Zani ha confessato l'omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù e madre delle due imputate.
"Silvia si è ribellata la sera dell'omicidio e avrebbe pure colpito Mirto che, come già accaduto ad aprile nel tentativo di omicidio, aveva cercato di far fare un passo indietro le sorelle. Se avesse prevalso la volontà di Mirto questo omicidio l'otto maggio non sarebbe avvenuto e questo aspetto non può non essere considerato per una valutazione delle responsabilità" ha spiegato il legale.
L'accusa non ha fatto differenze. E ha chiesto tre ergastoli per Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, il trio criminale accusato di aver ucciso l'otto maggio 2021 a Temù, nel Bresciano, Laura Ziliani, l'ex vigilessa del paese e mamma delle due imputate stordita con le benzodiazepine, poi soffocata e infine sepolta vicino al fiume Oglio nel paese dell'Alta Vallecamonica dove venne trovata due mesi dopo.
La richiesta di condanna è arrivata esattamente due anni dopo l'arresto dei tre ragazzi, che finirono in carcere il 24 settembre 2021. Confessarono solo a maggio successivo quando, leggendo la chiusura indagini, scoprirono che il compagno di cella di Mirto Milani li aveva incastrati e aveva svelato agli inquirenti le confessioni raccolte dietro le sbarre. «La loro è stata una confessione tardiva, avvenuta quando tutto era già chiaro», le parole del pm. Che nel corso della sua requisitoria, durata meno di un'ora, ha spiegato che «siamo davanti a tre rei confessi perfettamente capaci di intendere e volere e il quadro è quindi decisamente chiaro».
Per il magistrato, «il loro proposito di uccidere la vittima è rimasto fermo per diversi mesi. Non hanno esitato ad uccidere la signora Ziliani anche se era l'unico appoggio della figlia mezzana che ha problemi di salute e aveva bisogno della mamma. Hanno commesso l'omicidio un giorno prima della festa della mamma e tutto questo è ancora più orribile», il pensiero del pubblico ministero.
La sentenza potrebbe arrivare in giornata anche se il presidente della Corte Roberto Spanó ha già annunciato una seconda data, quella del sette dicembre.