Imprenditore ucciso: Corte d'Assise, nessun dubbio sul nipote

Depositate le motivazioni dopo condanna del 39enne all'ergastolo

BRESCIA

(ANSA) - BRESCIA, 12 FEB - "Alla responsabilità penale di Giacomo Bozzoli convergono sempre tutti i diversi itinerari probatori che si intendono percorrere". Lo scrive la Corte d'assise d'appello di Brescia nelle 154 pagine di motivazioni della conferma della condanna all'ergastolo nei confronti di Giacomo Bozzoli, 39 anni, ritenuto l'omicida dello zio Mario, l'imprenditore di Marcheno, in Valtrompia, svanito nel nulla nella sua fonderia l'8 ottobre 2015. "Converge anzitutto la verifica del luogo e dell'ora in cui l'imputato è risultato trovarsi rispetto al luogo e all'ora in cui si trovava Mario Bozzoli al momento della sua scomparsa" scrivono i giudici. "Converge - spiegano - la verifica volta all'individuazione della persona che avrebbe potuto disporre di quella somma in contanti che risulta sia stata consegnata a Giuseppe Ghirardini che collaborò quantomeno alla distruzione del corpo di Mario Bozzoli". (ANSA).

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